Vertenza Atam, Laganà (Filt-Cgil): “I lavoratori sono stanchi. Non si può più rimandare”
“I lavoratori dell’Atam sono stanchi di annunci e di dichiarazioni. Sono indignati e si sentono offesi dai proclami falsi e tendenziosi espressi dal consigliere di maggioranza Minasi, proprio all’indomani delle parole dell’Assessore al ramo Luigi Fedele che annuncia l’incontro in Prefettura lunedì prossimo finalizzato a discutere della situazione economica del settore trasporti. Si tratta, quindi, di una serie di contraddizioni in seno alla Giunta regionale che, di fatto, non aiutano i dipendenti. Lavoratori che appaiono sempre più perplessi di fronte a un contesto così difficile”. E’ quanto dichiara Pasquale Laganà della Segreteria provinciale Filt-Cgil dopo aver appresso che l’incontro in Prefettura, in programma per ieri, si terrà lunedì. Un incontro a cui seguirà quello regionale a Palazzo Campanella. “L’unico dato attuale – ribadisce Laganà - è che i lavoratori non percepiscono lo stipendio dal mese di luglio e il saldo della 14esima e che hanno difficoltà a compiere semplici azioni quotidiane come fare la spesa o pagare le bollette. Questo è il vero problema di cui la classe politica dirigente dovrebbe occuparsi”.
“I tempi sono stretti. Non si può più aspettare. Il decreto regionale dirigenziale comporterebbe, già da ottobre, dei tagli al comparto del trasporto pubblico regionale, toccando anche la stabilità lavorativa dei dipendenti Atam. Ciò significherebbe – spiega Laganà - meno posti di lavoro, meno servizi e meno bus in circolazione per la città di Reggio Calabria. Cosa risponde il consigliere Minasi su questo?”
“Il decreto regionale – sottolinea il rappresentante della Filt-Cgil – prevede un taglio lineare del 51% dei servizi. Il che si traduce in circa 500-700 posti di lavoro in meno sull’intero territorio regionale e, nello specifico a Reggio Calabria, a circa 70-80. Un dato preoccupante e allarmante, proprio in un periodo economico congiunturale così delicato”.
“Ma – rimarca Pasquale Laganà – non si tratta di un deficit economico di pochi mesi fa: è dal 2001 che si accumulano debiti e ritardi nella gestione del trasporto pubblico locale. Il consigliere Minasi si documenti prima di accusarci di disimpegno. Vogliamo ricordare un solo dato su tutti senza scivolare nella polemica politica: negli anni della precedente Giunta l’azienda ottenne soldi sufficienti per circa un milione di chilometri che, in termini economici, significava più occupazione e più servizio alla mobilità, oltre che un aumento del parco bus”.
“Soldi non corrisposti. Un’azienda a rischio bancarotta. Un piano regionale trasporti che, nei fatti, non esiste. Ecco – aggiunge Laganà – qual è la realtà che oggi ci troviamo di fronte. Con 350 famiglie senza uno stipendio da luglio, a cui vengono indirizzati una serie di annunci mentre i periodi di azione si allungano: si dilaziona nel tempo ciò che dovrebbe esser fatto con immediatezza”.
“I lavoratori sono preoccupati. La situazione aziendale è al collasso. Di questo ci stiamo occupando. Da anni – spiega il rappresentante sindacale – denunciamo uno status non più tollerabile. Adesso non si può più rimandare una situazione sociale in cui vengono calpestati diritti costituzionali e, soprattutto, la dignità dei lavoratori”.
“Invitiamo tutti – conclude Laganà – ad avere un atteggiamento propositivo, affinché Sindacati, Regione e Comune, insieme, risolvano i problemi sopra-elencati”.