Presidio dei lavoratori Lsu e Lpu a Villa San Giovanni
Al via domani la staffetta dei precari pubblici, che aprono, per iniziativa dell'Usb (Unione sindacale di base), l'autunno di lotta per chiedere la revisione del decreto 101, il cosiddetto "salva precari", ed una legge di sanatoria con assunzioni vere per tutti. A Roma, sotto il Ministero del Lavoro in via Veneto, presidio dalle 10.30 dei precari degli enti locali del Lazio, provenienti dal bacino Lsu regionale e senza stipendio da mesi, insieme agli Lsu della Regione Campania. Sempre domani mattina, a Villa S. Giovanni (Rc) presidio dei lavoratori Lsu/Lpu, ore 10.30, e degli Lsu a Palermo, sotto la sede della Regione Sicilia, alle 10.
"I lavoratori - si legge in un comunicato dell'Usb - contestano il recente decreto, che confina le stabilizzazioni entro vincoli sempre piu' stringenti per migliaia di precari pubblici, molti in servizio da quasi 20 anni. L'impossibilita' di rinnovo dei contratti ove non saranno avviati concorsi, potrebbe produrre effetti drammatici per moltissimi lavoratori che, dopo anni di precariato, vengono cosi' avviati al baratro della disoccupazione invece che ad una prospettiva di sicurezza per il futuro.
Allarmante - si fa rilevare - la situazione in particolare negli enti locali, dove si registra il numero piu' alto di precari con contratto a tempo determinato e Lsu, mentre e' in corso una ristrutturazione istituzionale e finanziaria, con accorpamenti di piccoli comuni, convenzioni di servizi ed esternalizzazioni, abolizione di Province e Comunita' Montane, che riducono all'osso qualsiasi aspettativa di assunzioni, vincolate come sono alla riserva del 50% dei posti rispetto alle cessazioni, che per effetto della riforma Fornero saranno del tutto inconsistenti.
Serve dunque una vera legge di stabilizzazione, - chiede l'Usb - adeguata a risolvere positivamente la condizione di migliaia di precari storici, che consenta assunzioni a tempo indeterminato in deroga ai vincoli finanziari e assunzionali, lo sblocco del turn over e spese per la stabilizzazione fuori dal patto di stabilita', con risorse sufficienti per tutti".