Anima Randagia: “L’accalappiamento non risolve il problema del randagismo”
“I volontari tutti dell’Associazione Anima Randagia ringraziano il Direttore Sanitario dell’Asp di Catanzaro Dr. Mario Catalano per aver ammesso l’esistenza del fenomeno del randagismo proponendo oltretutto, per la riduzione dello stesso, un’innovativa attività straordinaria. In anni e anni di esperienza e attività svolta sull’intero territorio comunale e provinciale, sicuramente i volontari non hanno mai realmente colto il “metodo” per la risoluzione della piaga di un fenomeno che oramai ha raggiunto livelli altissimi: l’accalappiamento!!. E pensare che per noi la sensibilizzazione e la sterilizzazione sono da sempre stati gli unici e indiscussi strumenti per ridurre il randagismo in una delle terre che ospita il maggior numero di cani vaganti e abbandonati a loro stessi. . - È quanto afferma in una nota Francesca Console Presidente Associazione "Anima Randagia" per la Tutela degli Animali in Calabria - Restiamo sempre più basiti oltre che delusi e amareggiati da queste uscite giornalistiche che mai hanno portato a nulla di concreto se non lo scalpore iniziale che via via con il passare del tempo è sempre andato scemando
E’ da oltre 20 anni che la legge italiana e il Ministero della Salute indicano a Sindaci, Amministrazioni Comunali, Servizi Veterinari Pubblici e Privati l’unico strumento da utilizzare per l’abbattimento a lungo termine del problema dei cani vaganti: la sterilizzazione!!! A quanto pare però ancora oggi nel 2013 nessuno dei nostri luminari in materia abbia preso seriamente in considerazione quanto da noi urlato a gran voce da oltre due anni.
Leggiamo che per motivi “contingenti” (ossia non necessari!) il canile sanitario è stato in più occasioni e per più tempo oggetto di criticità causando l’impossibilità al servizio sanitario di svolgere l’attività in modo costante.- Prosegue la nota - Vorremo ricordare che i motivi “non necessari” sono scaturiti da una denuncia penale per delle situazioni, all’interno della tanto amata Oasi Canina, per le quali il procedimento è ancora in corso e che sicuramente non sono state esposte da codesta associazione dopo l’assunzione di allucinogeni, tutt’altro, dopo anni di visite e prove di situazioni e di attività mai erogate dal servizio veterinario stesso che ora si arrampica sul muro liscio del non ammissione di responsabilità che da oltre 20 anni come stabilito dalla legge avrebbe dovuto ottemperare. L’accalappiamento non porta alla riduzione del fenomeno del randagismo (e non sappiamo più in che modo spiegarlo!!) ma ad un tamponamento momentaneo del problema correlato all’aumento di costi esosi che il comune dovrà sostenere per il mantenimento degli animali in strutture già terribilmente in esubero.
Sicuramente i nostri responsabili, dirigenti e medici veterinari hanno saltato alcuni punti basilari del loro citato D.P.G.R. n. 197 del 20/12/12 (Razionalizzazione degli interventi in materia di randagismo) arrivando ad occuparsi dell’articolo 10 del suddetto (Unità cattura cani) tralasciando l’art. 1 e l’art. 7 che spiegano e illustrano in modo chiaro e limpido i compiti dei Servizi Veterinari all’interno dei Canili Sanitari (sterilizzare, sterilizzare, sterilizzare). – Continua la nota- E’ inutile citare tutte le leggi in materia di obblighi e le relative circolari del Ministero della Sanità dal 1992 ad oggi, riferimenti che noi volontari abbiamo studiato e che conosciamo benissimo proprio per svolgere al meglio la nostra “misera attività” di tutela degli animali e rispetto delle leggi vigenti. Numerosi incontri si sono svolti (per citarne uno proprio a giugno scorso) negli ultimi due anni a far data dalla costituzione dell’associazione stessa, con Sindaci, Commissari, Presidenti di commissione e Settori Comunali, Dirigenti e Veterinari Asl, per cercare insieme e uniti di costruire una collaborazione continuativa e onesta per tutelare animali e cittadini da questo terribile fenomeno e ora leggiamo di “disponibilità a ricevere eventuali suggerimenti”? Regolamenti di Tutela Animale, Bozze su Bozze di Ordinanze e Convenzioni da stipulare sono stati da noi presentati ai governanti tutti e mai seriamente presi in considerazione. Noi continuiamo nel nostro piccolo ad operare e a proporre quanto di più giusto e “legale” si possa e debba fare in questa città per gli animali vaganti, abbandonati e detenuti nei canili anche se a quanto pare il tasso di sordità ha raggiunto livelli esorbitanti da parte delle Istituzioni locali.
Concludiamo ribadendo e urlando a gran voce che “Accalappiare riduce temporaneamente il fenomeno del randagismo” aumentando i costi per le casse comunali, la sensibilizzazione e la sterilizzazione a lungo termine abbattono il fenomeno in maniera definitiva. – Conclude la nota -Sempre attenti e disponibili a qualsiasi forma di dialogo e collaborazione, i volontari tutti dell’Associazione Anima Randagia ringraziano.”