Catanzaro, Anima randagia sull’avvelenamento dei cani

Catanzaro Attualità

"In merito alle tante segnalazioni ricevute da parte di alcuni cittadini del quartiere S. Antonio di Catanzaro che lamentavano la presenza di un branco di circa 7 cani di grossa taglia che stazionavano per lo più all'interno della rotonda di via G. Da Fiore, essendo stati definiti pericolosi dagli stessi cittadini lamentandone aggressioni, l’Asp di Catanzaro ha dato il via ad una lunga e serrata cattura all'intero branco". E' quanto scrive Francesca Console presidente di Anima randagia.

"Si parla - continua la nota - di "branco" proprio perchè esso si crea in seguito alla continua proliferazione da parte delle stesse femmine che durante l'accoppiamento "richiamano" maschi dalle zone limitrofe per poi partorire indisturbate ogni 6 mesi cucciolate su cucciolate che non fanno altro che incrementare il numero già esoso del "branco".

L’Associazione Anima Randagia testimonia i numerosi tentativi di cattura da parte dei tecnici del servizio di accalappiamento che per giornate intere hanno stazionato nella zona per cercare di recuperare il branco.

A questo punto qualcuno ha pensato bene di risolvere il problema “alla vecchia maniera”.

Ieri gli addetti al servizio di accalappiamento si sono ritrovati davanti il cadavere di uno dei cani del branco. Bava alla bocca e occhi serrati. Presunto avvelenamento. Avviate tutte le procedure del caso.

Degli altri cani non vi è traccia.

L’Associazione Anima Randagia da sempre cerca di sensibilizzare i cittadini di Catanzaro ad agire secondo coscienza, ma non si può ragionare con chi, di coscienza, non ne ha.

Ricordiamo che "uccidere un animale" è un reato penale e avvelenarlo è un atto barbaro e vile.

Ripudiamo questo vile gesto e restiamo disponibili a raccogliere qualsiasi testimonianza anche in forma anonima.

A questo punto non ci resta che sperare che gli altri cani stiano bene altrove e non siano venuti in contatto col veleno posto dal codardo.

Chiediamo - conclude la nota - come da ordinanza ministeriale, al Sindaco di Catanzaro di procedere immediatamente con la bonifica dell'intera area, per evitare soprattutto che altri animali e persone possano casualmente venire a contatto con residui di veleno".

Aggiornamenti.

"Purtroppo, poi, il numero dei cani avvelenati è salito a 4 di cui 2 certi.

Il fatto che resta maggiormente più grave è la mancanza di intervento da parte degli organi competenti per la rimozione della carcassa del secondo cane che fino all'1.10 era sul ciglio del marciapiede.

I Vigili Urbani del comune di Catanzaro hanno ricevuto la nostra segnalazione tramite regolare telefonata al centralino h24 alle 20,14, 22,18 e 0,58. Il veterinario Asl Area C con Reperibilità notturna, è stata da noi allertata alle 20, 13 dopo ben 4 telefonate, e dagli stessi Vigili Urbani di Catanzaro.

E' vergognoso - contibnua la presidente di Anima randagia - che non sia ancora intervenuto nessuno per la rimozione di una carcassa di cane morta in perfetta vista a chiunque passi da quella via. E' incivile e ripugnante il mancato rispetto per la vita di un essere vivente e per gli abitanti del quartiere Sant'Antonio.

A questo punto procederemo con regolare denuncia contro chi ha omesso, perchè i volontari di Anima Randagia hanno operato fino a tarda notte, mentre chi viene regolarmente pagato ha optato per restare presso il proprio focolare domestico al calduccio".