Regione: De Masi su Piano dei Trasporti
Sembra delinearsi una propensione a strutturare un comportamento coeso, ovvero indipendente dalle appartenenze politiche, rispetto alle questioni cruciali riguardanti il nostro territorio. E’ emblematica in tal senso la presa di posizione di alcuni esponenti istituzionali in merito all’avvio della discussione in commissione sul Piano regionale dei trasporti. - E' quanto scrive in una nota il consigliere regionale Emilio De Masi -In effetti, dalla illustrazione compiuta dall’assessore Fedele traspaiono qualche luce e molte ombre. A dispetto di quanto affermato, in verità, il Piano non contempla la realizzazione dell’aeroporto di Sibari: si tratta piuttosto di una possibilità riconducibile ancora una volta a una concezione elettoralistica o municipalistica del ruolo istituzionale.
Le affermazioni di Gianluca Gallo sostanzialmente lo confermano. Ciò che si impone alla deputazione regionale del crotonese supera sforzi individuali per stimolarla nella sua totalità ad una azione concreta che, in particolare, si potrebbe sostanziare nella partecipazione di tutti noi ad ogni riunione che la commissione regionale destinerà al Piano dei trasporti. Vale la pena, una volta tanto, abbandonare sporadiche lamentazioni e innalzare l’ambiziosità di una proposta riguardante il crotonese nella quale sono rinvenibili tracce in precedenti occasioni istituzionali. – Continua la nota -Ad esempio appare di oggettivo interesse, e del tutto compatibile con lo stesso spirito del Piano che annette allo scalo di S. Anna potenzialità di sviluppo relative, tra l’altro, alla acquisizione dell’utenza della sibaritide, la valorizzazione immediata della mia personale proposta, approvata all’unanimità nella commissione del 01 aprile 2011, di finanziamento del progetto dell’ormai fatidica, e dialetticamente abusata, metropolitana leggera.
Sarebbe un modo per difendere insieme al territorio crotonese una parte consistente del resto della Calabria, oltre che a restituire alla politica la sua dignità di entità che provvede a concepire il futuro delle comunità e non quello di alcuni suoi singoli interpreti. –Conclude la nota De Masi - La proposta è ovviamente suscettibile di eventuali altri contributi e tuttavia non sembra meritevole di troppa indifferenza.