‘Ndrangheta, sessantenne denunciato per favoreggiamento a De Masi
Vistosi senza più via di scampo, ha riconosciuto gli investigatori calabresi e si è complimentato con loro per aver messo fine alla sua latitanza. Si è conclusa così l'indagine che ha portato ieri sera, intorno alle 19, alla cattura del latitante Cosimo Demasi, raggiunto a Torino, in via Damiano Chiesa 62, nel popolare quaritere Barca, dagli agenti della Squadra Mobile torinese, che hanno supportato i colleghi della Mobile reggina, diretta dal primo dirigente Gennaro Semeraro, e del Commissariato di Siderno, diretto dal vice questore aggiunto Vicenzo Cimino.
Oltre ad arrestare il latitante gli agenti hanno denunciato anche M.A., torinese di 60 anni, che ha dato ospitalità a Demasi nella sua abitazione di via Vittime di Bologna al civico 13. Cosimo Demasi, 57enne, era latitante dal luglio 2013, quando si era sottratto al'ordine di esecuzione per la carcerazione emesso il 31 luglio 2013 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri. Demasi, infatti, era stato condannato con sentenza del 13 marzo 2012 (confermata dalla corte d'appello il 25 settembre 2012) alla pena di 3 anni e 3 mesi e 18 giorni di reclusione, per reati inerenti gli stupefacenti.
Le indagini della Polizia hanno permesso di accertare che il latitante si era rifugiato da diversi mesi nel capoluogo piemontese, sfruttando gli appoggi logistici che la cosca di 'ndrangheta di origine offre ai propri associati, da tempo radicati nell'hinterland piemontese. Cosimo Demasi é fratello di Giorgio Demasi, anch'egli catturato da latitante a Torino dalla Polizia, poiché fuggito alla cattura nell'ambito della maxi operazione antimafia denominata "Crimine".
Giorgio Demasi é ritenuto ai vertici della cosiddetta "Provincia", in seno alla quale avrebbe avuto un ruolo apicale. Su di lui pesano le intercettazioni ambientali delle sue numerose conversazioni registrate all'interno della lavanderia "Ape Green" con Giuseppe Commisso detto "u Mastru", esponente di spicco della omonima famiglia di Siderno. Giorgio Demasi, invece, e' ritenuto dagli inquirenti vicino alla cosca gioiosana degli Ursino. (AGI)