Randagismo: dal Piemonte una proposta per la Calabria
Riceviamo e pubblichiamo lettera arrivata in redazione dal Direttore del Canile Rifugio di Cavour, a Torino, e Membro del Comitato Tecnico Regionale per la Tutela degli Animali Davino Fazia sul problema del randagismo in Calabria:
“Egregio Direttore,
da anni collaboriamo con l’Associazione di volontariato “Anima Randagia” al fine di dare dignità di vita ai cani calabresi che riescono a raggiungerci con viaggi della speranza. “Anima Randagia” li recupera sul vostro territorio, li cura, li sterilizza e infine, sempre a sue spese, li trasferisce via aerea qui da noi a Cavour, in Piemonte. La nostra Associazione si impegna a trovar loro una famiglia degna.
Io sono di origini calabresi e pur non accettando il dato di fatto che la “’ndrangheta” continua ad esistere, mi chiedo come sia possibile che una comunità di così antica civiltà non sia in grado di dare aiuto e solidarietà ad un gruppo di persone che vorrebbero dare al vostro territorio: sicurezza, igiene ambientale e tutela degli animali.
Le linee d’azione per contrastare il randagismo definite dal sindaco di Catanzaro in collaborazione con le autorità sanitarie locali, sono inefficaci perché non attuano quanto definito dalla legislazione vigente. Come correttamente sostiene Anima Randagia e, ripeto, la normativa vigente tutta, il randagismo lo si contrasta con la sterilizzazione degli animali. I canili devono rappresentare per i cani lo “stop and go”. I cani preferirebbero morire che rimanere rinchiusi in fetide strutture.
Sa Direttore che un Veterinario anche se giovane è in grado di sterilizzare 4 cagnette al giorno? E quindi in un anno (200 giorni lavorativi) un veterinario potrebbero sterilizzarne 800!!!!...e allora 2 veterinari potrebbero sterilizzarne 1600!!!!......
E allora Direttore promuovete con i vostri giornali la possibilità di definire, con il disinteressato intelligente e fattivo contributo di Anima Randagia, un progetto - magari finanziato, perché duri nel tempo, con fondi europei - che preveda l’assunzione a tempo determinato di 2/3 giovani veterinari che possano usufruire di ambulatori della Sanità locale…. E dopo l’esempio di Catanzaro estendere il progetto a tutta la Calabria!!!! Va da se che il primo passo dovrebbe farlo il Sindaco di Catanzaro.”