Incassavano le pensioni di guerra dei congiunti, scoperti dalla Finanza
E’ di oltre 100.000 euro, la somma che è stata sottratta alle casse dello stato, da soggetti che, indebitamente e con mezzi fraudolenti, hanno riscosso pensioni di guerra di congiunti deceduti da tempo.
E’ questo l’ulteriore dato che la Guardia di finanza di Catanzaro comunica, a seguito di una attività d’iniziativa in cui sono state vagliate numerose posizioni, svolgendo accertamenti che hanno permesso di individuare e perseguire alcuni soggetti residenti nella provincia che, dopo la morte dei loro cari, titolari dell’assistenza finanziaria destinata ai reduci di guerra, hanno continuato a riscuotere indebitamente le somme che la ragioneria territoriale dello stato competente, inconsapevole dei decessi, continuava a destinare loro.
Eclatante il caso di un pregiudicato di Lamezia Terme che ha continuato a riscuotere la pensione della madre, morta nel 1998, sino al novembre del 2011, incassando così la considerevole somma di 80.000 euro.
I truffatori sono stati però smascherati grazie all’intervento delle fiamme gialle.
Sono stati complessivamente segnalati all’autorità giudiziaria competente cinque soggetti, ritenuti responsabili di falso e truffa aggravata ai danni dello stato, ed interessata la procura regionale della corte dei conti, per il perseguimento del danno causato all’erario statale.