“Aspettando Leonardo”: Mario Taddei svela i segreti della genialità vinciana
“Come ti smonto e ti rimonto il Genio e le sue meraviglie”. Questo, in sintesi, il messaggio che Mario Taddei ha affidato al suo intervento, da protagonista della conferenza di apertura nel primo dei cinque appuntamenti sul Genio vinciano. Al Museo dei Bretti e degli Enotri, davanti ad un pubblico numeroso e più che attento fino alla fine, ha preso il via il progetto “Aspettando Leonardo”, promosso dall’Associazione culturale “Forum telesiano” in collaborazione con Exadream srl di Milano, il Comune di Cosenza e l’Associazione artistico-culturale di Trebisacce La Dama di Broglio.
A spiegare i motivi della realizzazione di questo evento a Cosenza, è stata Mariagrazia Innecco - coordinatrice del progetto che ha preso vita in seguito alla “scoperta” di Gabriele Montera rivelata nel libro “Il calice svelato nell’Ultima Cena di Leonardo. Appunti di un insolito viaggio” edizioni Prodinnova - al tavolo dei lavori insieme a Gabriele Montera, Marilena Cerzoso, direttrice del Museo, Adele Filice nella veste di moderatrice e Mario Taddei, giovane e talentuoso conoscitore di Leonardo, laureato al Politecnico di Milano, esperto modellatore in 3D, computer grafica e booking informatico, specialista in edutainment (forme di intrattenimento educativo e ludico) nonché socio fondatore dell’Associazione Leonardo 3 che, da anni, si dedica allo studio e alla divulgazione delle invenzioni e delle mostre vinciane, ospitate in tutto il mondo.
Grazie ad una serie di proiezioni delle pagine dei codici di Leonardo, sui quali, con un semplice clic prendono forma in 3D i modellini creati dall’èquipe della Fondazione, il pubblico ha preso visione, affascinato, di diverse invenzioni che il Genio da Vinci ha “copiato, studiato e migliorato”, queste le parole di Taddei, per poi proporle ai diversi principi-guerrieri del suo tempo. Il meticoloso e continuo studio di codici, manoscritti, appunti, disegni, opere d’arte consente a Taddei di affermare con certezza assoluta che molte di quelle che passano per invenzioni di Leonardo, in realtà sono a lui preesistenti; alcune addirittura risalgono ad Archimede e agli Arabi.
La genialità del Nostro, dunque, è consistita nello studiare con rigore e passione estremi le invenzioni del passato, apportando miglioramenti che, spesso, agli occhi del volgo, sono passati come colpi di genio o invenzioni di una personalità al di fuori del normale. Leonardo, ha concluso Taddei, non ha mai accettato passivamente le nozioni apprese dai libri, ma ha voluto verificare, con lo studio e le applicazioni pratiche personali quanto andava apprendendo. Ulteriore riprova di tanta geniale dedizione per la conoscenza e il sapere, il “Manoscritto delle meraviglie” taccuino di appunti leonardeschi che Taddei ha portato in visione dopo il restauro in digitale.
La genialità di Leonardo dunque si esplica nello spirito curioso, critico, logico, votato all’apprendimento teorico e all’applicazione pratica che non possono prescindere l’uno dall’altra; esortazione che Taddei, a conclusione del suo intervento, ha finito col rivolgere al pubblico, che ha tributato al giovane professore un lunghissimo e sentito applauso. L’omaggio all’ospite della litografia dell’Ultima Cena di Epeo, pittore e scultore di Trebisacce e un brindisi augurale hanno concluso questo primo appuntamento. Il 20 ottobre prossimo si continua con la scrittrice e studiosa Vittoria Haziel, “Leonardessa” che da decenni afferma l’esistenza di un profondo, segreto legame tra Leonardo e la Sacra Sindone. I misteri e gli svelamenti sul Genio continuano…