Regione: Bruni, governo taglia 366 mln, Scopelliti intervenga
"Il decreto legge numero 78/2010, in fase di conversione in legge, emanato dal Governo il 31 maggio impattera' pesantemente sulle funzioni extra sanità della Regione Calabria e rischia, se non rivisto in sede di conversione, di assestare un colpo mortale alle gia' esigue risorse di cui dispone la Regione stessa". E' quanto sostiene il consigliere regionale di "Autonomia e diritti" Ottavio Bruni che chiede al Presidente Scopelliti "di rappresentare nelle sedi istituzionali piu' opportune le gravi conseguenze, ancora non pienamente percepite, che si riverseranno nei prossimi due anni sull'intera popolazione calabrese". L'esponente del centrosinistra chiede, inoltre, al Presidente della Regione, "di riferire, con urgenza, in Consiglio regionale sulle misure che l'esecutivo intende adottare per far fronte al mancato trasferimento, da parte del Governo centrale, degli oltre 366 milioni di euro previsti per il biennio 2011 e 2012". "In particolare - puntualizza Bruni - la manovra finanziaria disposta dal Governo con il citato decreto legge ridurra' i trasferimenti, per funzioni, comprimera' oltremodo la capacita' di crescita e svilira' ulteriormente gli attuali livelli qualitativi e quantitativi dell'intero sistema Regione"."Nello specifico - spiega il consigliere regionale - colpiranno i diversi settori nel seguente modo: Trasporto pubblico locale: meno 207 milioni di euro incentivi alle imprese: meno 29 milioni di euro edilizia residenziale pubblica: meno 52 milioni di euro viabilita': meno 1 milione di euro ambiente: meno 17 milioni di euro agricoltura: meno 25 milioni di euro sanita' veterinaria: meno 14 milioni di euro opere pubbliche: meno 1 milione di curo mercato del lavoro: meno 6 milioni di euro personale: meno 2 milioni di euro altri settori : meno 3 milioni di euro. I dati stimati dal Ministero dell'economia, riportati dalla stampa specializzata ed esposti per difetto, dimostrano, nel loro insieme il colpo di maglio che il Governo ha sferrato alla Regione Calabria e che i calabresi pagheranno sulla loro pelle nei prossimi due anni. A cio' si dovranno necessariamente aggiungere le maggiori imposte che l'esecutivo regionale dovra' istituire per far fronte ai mancati trasferimenti ordinari, a meno che non si stia pensando, ma questo dovra' dirlo il Presidente Scopelliti, di abbassare gli standard qualitativi e quantitativi degli interventi regionali nei singoli settori, cosa che relegherebbe la Regione negli ultimi posti della classifica nazionale in termini di qualita' dei servizi e della loro fruizione. Altro che federalismo fiscale!Proprio nel momento di attuazione della legge delega sul federalismo fiscale, le risorse per finanziare le competenze regionali e sulle quali viene applicata la perequazione, in questo modo vengono azzerate, senza contare che la stessa manovra finanziaria azzera il fondo unico perequativo di quasi 5 miliardi di euro destinato a tutte le Regioni. Una contraddizione in termini - conclude bruni - che rischia di allontanare, ancora di piu', la nostra regione, come altre regioni meridionali, dal resto dell'Italia".