‘Ndrangheta, sciolto il comune di Sedriano, nominati i commissari
Dopo che il Consiglio dei ministri ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Sedriano, il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, in attesa del perfezionamento dell'iter procedurale, ha "adottato nella mattinata odierna il provvedimento di sospensione degli organi comunali e la contestuale nomina dei commissari per la provvisoria gestione dell'ente". E' quanto si legge in una nota diffusa dalla prefettura. In seguito alle decisione assunta in Consiglio dei ministri sono state diverse le reazioni dei partiti e delle istituzioni lombarde.
L'assessore regionale al Bilancio, Massimo Garavaglia, ha detto di non essere "per nulla sorpreso" dalla notizia. "Già nel dicembre 2012, a seguito dell'arresto per 'ndrangheta del sindaco - ha scritto in una nota -, avevo sollecitato all'allora ministro Cancellieri e al presidente della Repubblica Napolitano, lo scioglimento del Consiglio comunale di Sedriano". Per il presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo (Pdl), la notizia dello scioglimento del Consiglio del Comune, in provincia di Milano "esorta a tenere sempre più alta la guardia sul tema della presenza della criminalità organizzata in Lombardia". Mentre il vice segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, ha sostenuto che il Carroccio "uscito dalla maggioranza di centro-destra" di Sedriano, "chiedeva da tempo" lo scioglimento della giunta.
Dal canto suo, il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Alessandro Alfieri, ha parlato di "episodio gravissimo". Per l'esponente democratico, la "Lombardia purtroppo é territorio di conquista di vecchie e nuove mafie, basti ricordare che il Comune di Desio solo tre anni fa é caduto per infiltrazioni mafiose e che la precedente giunta di centrodestra al Pirellone é caduta per un'inchiesta sulla compravendita di voti". Secondo "i dati forniti dal Ministero dell'Interno", la Lombardia "é la regione con il maggior numero di beni confiscati alla mafia". "Segno - conclude Alfieri - che qui le organizzazioni criminali hanno radici profonde. Non possiamo più permettere questa penetrazione capillare". (AGI)