Fibrosi cistica, a Soverato una corsa in bici per raccogliere fondi
Una bicicletta chiesta in prestito, un ciclamino, un palloncino verde. I simboli della lotta contro la fibrosi cistica sfidano la pioggia in un angolo di piazza Maria Ausiliatrice a Soverato.
«Stanno arrivando». Mamme e bambini, studenti e cittadini, volontari e appassionati di ciclismo si mettono in attesa: la corsa della Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica - onlus approda a Soverato. In questi giorni Matteo Marzotto (cofondatore della fondazione, nata nel 1997), Davide Cassani, Max Lelli e Fabrizio Macchi stanno percorrendo in bici il Sud Italia. Partiti da Palermo, raggiungeranno Roma. Per incontrare le delegazioni della Fondazione, far parlare della fibrosi cistica e promuovere la raccolta fondi. Insieme a loro Iader Fabbri, nutrizionista che sta facendo una ricerca con l’Università di Pavia per valutare, tramite prelievi salivari, le variazioni ormonali subite durante le tappe del bike tour.
Ieri mattina sono stati accolti da Francesca Mandaliti, responsabile della delegazione di Soverato, Giuseppe Tuccio, responsabile del centro fibrosi cistica regionale e Maria Furriolo, psicologa dello stesso centro. Insieme a loro anche Pasquale Alcaro, pioniere della cura della fibrosi cistica in Calabria che, pur non mettendosi in mostra, è sempre presente alle iniziative. Nel 1983, insieme al dottore Mastella di Verona, organizza il primo centro di supporto a Verona per la cura della fibrosi cistica in Calabria, nel 1996 istituisce il centro di riferimento regionale.
All’arrivo dei cinque in bicicletta, anche gli studenti delle scuola elementare di Soverato e del liceo scientifico ‘Guarasci’. La delegazione di Soverato ringrazia, rispettivamente, Maria Spanò e Vincenzo Gallelli, i dirigenti scolastici, per aver consentito agli studenti di essere presenti all’iniziativa. Ringrazia, inoltre, la parrocchia di Satriano Marina, il gruppo motociclistico soveratese, l’amministrazione e i dipendenti del Comune di Soverato per la collaborazione.
Bambini e ragazzi hanno ascoltato attentamente Matteo Marzotto. Il co-fondatore della Fondazione ha spiegato che per la fibrosi cistica non c’è una cura definitiva. Ma grazie alla ricerca l’aspettativa media di vita è raddoppiata in 20 anni. Ha, inoltre, precisato che la raccolta fondi non è generica, ma finanzia specifici progetti di ricerca, accuratamente selezionati da esperti internazionali. «L’Italia ha alcuni dei migliori scienziati del mondo - ha detto - anche Soverato fa la sua parte, nel senso che attua le ricerche di gruppi di studiosi e ricercatori dell’Italia e di tutto il mondo».
La campagna di raccolta fondi ancora proseguirà nei prossimi giorni.