Figc: reliquie di San Giovanni Bosco fra i ragazzi dell’Istituto di Rieducazione
Il Coordinamento regionale del Settore per le Attività Giovanili e Scolastiche Calabria della Federazione Italiana Giuoco Calcio ha un rapporto così tanto intenso e privilegiato con i giovani, ai quali cerca da sempre di infondere i valori del rispetto, dell'accoglienza, della solidarietà e anche della speranza, che non poteva mancare, per il tramite del Coordinatore federale regionale, Piero Lo Guzzo, ad un evento di grande rilievo educativo come l'arrivo delle reliquie di San Giovanni Bosco fra i ragazzi dell'Istituto di Rieducazione minorile di Catanzaro.
L'urna contenente la riproduzione perfetta del corpo del “Santo dei giovani” - venerato sacerdote torinese della seconda metà del 1800, che legò il suo nome alla fondazione della Congregazione Salesiana - nella quale è stata posizionata la reliquia della mano destra, che usava per le benedizioni, è stata accolta dai “suoi” giovani. Infatti, al posto dei tanti giovani sbandati raccolti, a suo tempo, per le strade di Torino da don Bosco, e degli altri reclusi nelle carceri, ai quali il santo sacerdote faceva visita, lo scorso 9 ottobre, a fare omaggio alle sue spoglie ci sono stati i ragazzi dell'Istituto minorile, che, per gli errori commessi, oggi vivono la loro vita nella restrizione temporanea della libertà. Ragazzi che, come diceva il Santo, “non basta amare, ma è necessario che si sentano amati”.
Catturati dall'emozione e sostenuti dall'insegnamento di don Bosco, i giovani dell'Istituto minorile hanno incontrato le venerate reliquie e, con canti e suoni di chitarra, hanno animato l'intenso e coinvolgente momento di preghiera e di festa.
La loro emozionata e toccante partecipazione ha colpito il Coordinatore federale regionale Lo Guzzo, lì presente e altrettanto commosso. “Ho voluto intrattenermi in gradevole ed interessante conversazione con i ragazzi ospiti del Centro, i quali, tra le altre cose, mi hanno anche manifestato le loro passioni calcistiche. Abbracciandoli tutti, ho cercato di cogliere il loro stato d'animo, di comprenderli, e di fare almeno un pizzico di ciò che avrebbe fatto e ha sempre fatto don Bosco per i giovani in difficoltà: farli sentire persone amate, perché non è con l'emarginazione ma solo con l'amore, che possono trovare la forza e la speranza per ricominciare a camminare lungo il percorso della vita”.
Il Settore Giovanile e Scolastico, nella sua missione fra le nuove generazioni, “può e deve fare riferimento – ha concluso Lo Guzzo - alla personalità e all'azione pedagogica di san Giovanni Bosco, in quanto, anche nelle avverse vicende della vita, è stato capace di fare risorgere nei giovani smarriti quella speranza che è alla base della riuscita dei vari progetti educativi ad essi rivolti.