‘Ndrangheta: vittime estorsioni collaborano, 5 fermi

Reggio Calabria Cronaca

E' stata la collaborazione delle avittime a consentire agli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Palmi di eseguire 5 fermi di indiziato di delitto emessi dalla DDA e dalla Procura dei minori nei confronti di presunti appartenenti alla cosca di 'ndrangheta Gallico, operante a Palmi e nelle zone limitrofe. Dei cinque, uno risulta irreperibile ed é attivamente ricercato. I quattro fermati sono Antonio Cosentino, 52enne di Palmi; G. A., minorenne; Rocco Bartuccio, 27enne nato a Oaxaca (Messico), residente a Palmi; Rocco Brunetta, 36enne nato a Palmi. Sono accusati di associazione di tipo mafioso (tranne Brunetta che non é accusato del reato associativo) e tentata estorsione commessa in danno di imprenditori e commercianti del luogo, aggravata dalla finalità di agevolare le attività della cosca Gallico. Questa volta ad aiutare gli investigatori sono state le vittime, rispettivamente un imprenditore edile, un commerciante e un rappresentante di prodotti alimentari, che di fronte alla prospettiva di essere accusati di favoreggiamento hanno scelto di collaborare con la giustizia. Le indagini costituiscono la naturale prosecuzione delle operazioni denominate Cosa Mia 1, 2 e 3, che, dal 2010 in poi, hanno inferto duri colpi alla cosca Gallico con l'arresto dei capi e di numerosi gregari. Gli inquirenti avrebbero accertato che i proventi delle estorsioni a Palmi erano impiegate per il sostentamento dei componenti del nucleo familiare degli esponenti del clan detenuti. "Coloro che prima costituivano la manovalanza di secondo livello - ha osservato il procuratore capo della DDA Federico Cafiero De Raho - hanno finito per costituire le nuove leve per l'esercizio dell attivita' estorsiva".

La caratura criminale del minore fermato stamane dalla Polizia nell'ambito dell'operazione contro il clan gallico di Palmi " non é affatto seconda a quella dei maggiorenni, proprio perche' in virtù della sua personalita' e delle parentele ha dimostrato una spiccata propensione a delinquere". Lo ha detto il dirigente del commissariato di Palmi, il vice questore aggiunto Fabio Catalano. Il giovane avrebbea avuto un ruolo determinante nella commissione dei delitti, estorsioni e tentate estorsioni aggravate dalle modalità mafiose, svelati dall indagine ed é accusato anche del reato di associazione mafiosa. Il giovane si presentava in proprio e per delega del capo della cosca. Si presentava alle vittime, spalleggiato dai maggiorenni. Già dal 2010 la procura dei minorenni in via civile aveva chiesto l'allontanamento e il recupero in comunità del giovane Ma tutto ciò non sarebbe avvenuto,s econdo gli inquirenti, per ritardi e condizionamenti ambientali nei servizi preposti. Nel frattempo il giovane ha commesso altri reati. Nell'indagine figura indagato anche un secondo minore, ma su questo gli inquirenti non hanno voluto fornire dettagli. (AGI)