Aiutarono i latitanti Trimboli e Perre, tre arresti nel Reggino
I Carabinieri del Gruppo di Locri hanno arrestato tre persone, Giuseppe Perre di 26 anni, Rocco Perre di 24 e Antonino Giuseppe Nucera di 36, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria. I tre accusati di aver favorito la latitanza di Saverio Trimboli, arrestato il 13 febbraio 2010 e di Francesco Perre, arrestato il 26 agosto 2011, entrambi all'epoca inseriti nell'elenco dei latitanti più pericolosi.
Francesco Perre, 39 anni, sta scontando 28 anni di reclusione per il sequestro di Alessandra Sgarella Vavassori, che scomparve proprio nel giorno della cattura di uno dei suoi principali carcerieri ad opera dei Carabinieri di Reggio Calabria.
Nel corso dell’operazione, naturale seguito dell’indagine “Ripristino” in cui vennero arrestati i due latitanti, i militari hanno sequestrato un immobile del valore di 100 mila euro e di proprietà dei parenti degli arrestati e all’interno del quale è stato inoltre scoperto un bunker che sarebbe stato utilizzato dallo stesso Trimboli.
Nel corso dell'operazione di oggi, considerata il naturale seguito dell'indagine "Ripristino" in cui vennero arrestati Trimboli e Francesco Perre, è stato sequestrato un immobile del valore di 100.000 euro. La struttura, secondo quanto si apprende, è di proprietà dei parenti delle tre persone arrestate stamane. All'interno dell'edificio è stato rinvenuto il bunker rifugio utilizzato da Trimboli nel corso della sua latitanza.
h 12:51 | Il rifugio all'interno del quale fu catturato Trimboli era stato realizzato all'interno di un sotterraneo e abilmente protetto dalla parete di un vano adibito a cantina. Al nascondiglio si accedeva mediante una apertura scorrevole su binari che portava ad un locale delle dimensioni di circa 6x5 mt.
Nel corso dell'operazione è stato rinvenuto, in un' altra abitazione nella disponibilità del latitante, un ulteriore bunker delle dimensioni di circa 2x4 metri, ricavato sotto il bagno ed il cui accesso avveniva attraverso una botola realizzata nel pavimento e nascosta da un elettrodomestico. (AGI)
h 16: 42 | Giuseppe Perre arrestato a Casorate in provincia di Pavia, si era trasferito nel corso delle indagini. Questa mattina, riferiscono gli inquirenti, ha anche tentato la fuga dal tetto della villetta presso cui abitava, venendo subito bloccato dai militari che avevano circondato la zona.
Le responsabilità emerse nel corso delle odierne indagini hanno documentato, sottolineano gli inquirenti, come gli interessati abbiano offerto il loro supporto nella gestione della latitanza di Trimboli e Francesco Perre, rinforzando l’impianto accusatorio in ordine alla compattezza delle organizzazioni operanti sulla costa Jonica che proprio sulla gestione dei latitanti esprimono la loro compattezza ed impenetrabilità.
SaverioTrimboli, 39 anni, ricercato dal marzo 1994, è tuttora considerato ai vertici della omonima cosca di ‘ndrangheta di Platì.
Francesco Perre, 46 anni, è invece esponente di vertice della cosca Barbaro alias “Castanu” di Platì. Nel corso della conferenza stampa conseguente all’arresto, laconico e commovente fu la riflessione del Procuratore Aggiunto DDA, Dott. Nicola Gratteri, che aveva coordinato, come oggi, le indagini e che ebbe a dire: “Siamo passati da un momento di serenità e soddisfazione per l’arresto a una sensazione di grande tristezza pensando alle sofferenze e alle umiliazioni che hanno subito Alessandra Sgarella e la sua famiglia nel corso del sequestro e negli anni a seguire”.
Le indagini dei Carabinieri di Reggio Calabria e del Gruppo di Locri, sotto la direzione della D.D.A. Reggina, riuscirono ad individuare il latitante nascosto in una tenuta adibita a piantagione di Marijuana.