Il liceo “Fermi” incontra Antonio Menna autore di “Se Steve Jobs fosse nato a Napoli”
Ricominciano le mattinate in biblioteca organizzate dal liceo scientifico “E. Fermi” di Cosenza in collaborazione con la libreria Mondadori ( Cosenza) e la Biblioteca Nazionale per promuovere nei giovani il piacere della lettura e dell’incontro con gli Autori.
Si inizia sabato 26 ottobre, alle 9.30, alla Biblioteca Nazionale con Antonio Menna, giornalista de Il Mattino e autore del fortunato “Se Steve Jobs fosse nato a Napoli” ( Sperling & Kupfer), con una prefazione di Pino Aprile, autore di Terroni.
Dopo i saluti della Dirigente del “Fermi”, Michela Bilotta, della Direttrice della biblioteca Nazionale, Elvira Graziani, e di Silverio Curti della Mondadori, i ragazzi del “Fermi”dialogheranno con Antonio Menna . Saranno ospiti della mattinata anche numerosi studenti del liceo scientifico “Scorza”.
Se Steve Jobs fosse nato a Napoli è un racconto, tanto amaro quanto esilarante, è nato come un post sul blog dell'autore e in poche ore ha fatto il giro del mondo prima di diventare un libro. Divertente e spietato racconta la condizione di un Paese che sguazza nei suoi mali e incoraggia le buone idee ad andarsene. E ci svela perché da noi la Apple non sarebbe mai nata. E forse Steve Jobs sarebbe finito a vendere le pezze al mercato.
Due ragazzi chiusi in un garage si inventano il computer del futuro: leggero, veloce, dal design innovativo, che non si blocca e non prende virus. Se fossimo in America, la storia avrebbe un lieto fine, fatto di soldi, gloria e successo. È andata così a Steve Jobs e alla sua Apple. Ma siamo a Napoli, dove il genio non basta a cambiare un destino. Lo sanno bene Stefano Lavori e Stefano Vozzini, due ragazzi dei Quartieri Spagnoli, che per avviare l'attività e vendere il loro rivoluzionario computer si scontrano con il peggio del Belpaese: in Italia i prestiti si fanno solo a chi ha già i soldi, le regole sono scritte per gli scemi perché i furbi se le scrivono da soli, i bandi li vincono gli amici di amici, la burocrazia chiude un occhio su chi è ben ammanigliato, ma li tiene spalancati sui poveracci. E, ammettendo che i due guaglioni siano abbastanza affamati e folli da non arrendersi, quando ci si mette di mezzo la camorra il loro sogno va letteralmente in fumo. O, almeno, così sembra.
Questo racconto, tanto amaro quanto esilarante, è nato come un post sul blog dell'autore e in poche ore ha fatto il giro del mondo prima di diventare un libro.
Antonio Menna spiega in modo divertito e insieme spietato la condizione di un Paese che sguazza nei suoi mali e incoraggia le buone idee ad andarsene.
Antonio Menna, giornalista, vive e lavora a Napoli. Ha collaborato con numerose testate nazionali e ora scrive per il quotidiano Il Mattino e per il giornale on line Fanpage. È esploso sul web nel 2012 (200.000 contatti in un giorno), grazie al post Se Steve Jobs fosse nato a Napoli, da cui è nato l'omonimo libro-manifesto (Sperling & Kupfer, 2012). Ha pubblicato inoltre i romanzi Cocaina & Cioccolato, (Cicorivolta, 2007) e Baciami molto (Cicorivolta, 2009) e Tre terroni a zonzo (Sperling & Kupfer).