Secondo appuntamento, a Cosenza, dell’evento dedicato a Leonardo da Vinci
La solitudine, la rabbia e la grandezza del Genio. Potrebbe essere questa la sintesi estrema che l’intervento di Vittoria Haziel – giornalista, ricercatrice ed investigatrice dell’universo leonardesco - ha cercato di evidenziare, nel secondo appuntamento della manifestazione “Aspettando Leonardo”, svoltosi domenica 20 ottobre a Cosenza, presso il Museo dei Bretti e degli Enotri, nell’ambito del progetto Leonardo, promosso dal Forum Telesiano, in collaborazione col Comune di Cosenza, la Exadream di Milano e l’associazione culturale “La Dama di Broglio” di Trebisacce.
Appuntamento nel segno del Fuoco; il fuoco sacro della conoscenza che ha sempre arso il Genio vinciano; il fuoco della passione che divora da 25 anni la Haziel, allieva, come si definisce lei stessa, di Leonardo. Il fuoco che ha arroventato il ferro servito a sfumare, secondo la tesi della studiosa, la tela della Sindone e quello del rogo inquisitorio che il Maestro da Vinci ha rischiato di provare come pena capitale per il suo ardire artistico e il suo ardore cognitivo. Un magma di argomenti, dunque, esposti in un intervento appassionato, fortemente venato da un’evidente ipersensibilità che ha consentito alla Haziel salti spaziali e temporali notevoli, con continui riferimenti alla nostra realtà attuale, in un tempo in cui la mancanza di attenzione verso la nostra intima e più profonda essenza, ci fa rivolgere lo sguardo, in un malinteso senso della conoscenza, verso gli altri. Anche Vittoria Haziel, come in sostanza aveva affermato Mario Taddei - primo relatore nella conferenza del 29 settembre dedicata alle invenzioni leonardesche – ha esortato il pubblico ad “aprire gli occhi”, a rivolgere lo sguardo prima verso se stessi e poi verso il mondo senza pregiudizi; ad esercitare l’autocritica prima della critica e a coniugare ragione e passione, conoscenza ed esperienza, nel tentativo di predisporre una sorte diversa per l’individuo e la collettività. L’invito non è caduto nel vuoto, se la stessa coordinatrice del progetto Leonardo, Mariagrazia Innecco di Exadream, scrive, come riflessione del giorno dopo: “Le parole e i toni, spesso ostici di Vittoria Haziel sono necessari per attirare l’attenzione su determinati argomenti e scuoterci dal profondo. Con me, a distanza di 30 ore, le sue parole hanno prodotto l’effetto. Capisco che in parte, ella va imitata, magari modificando leggermente i toni, magari cercando un filo logico, magari senza perdere interamente il senno, visto che in futuro dovremo essere molto assennati, ma capisco una serie di cose che prima erano velate al mio sguardo. Capisco che devo avere il coraggio di dire sempre quello che penso, che devo lavorare per modificare lo status che ci viene imposto dagli altri, che devo scendere in campo per operare la rinascita della speranza e per far progredire la cultura, e che devo cercare di fare di tutto perché la verità emerga dalla nebbia”. Insomma, il grande vinciano, fedele alla sua promessa, racchiusa in un “Io continuerò” profetico, e a tratti alterni sibillino e chiarissimo, non manca di far sentire ancora oggi i suoi influssi. Aspettando gli effetti del terzo incontro, per domenica 10 novembre, nell’incontro dedicato all’elemento dell’Aria e sotto il segno della musica di Leonardo, con due altri specialissimi ospiti, la musicologa ed esperta di cucina storica Giovanna Motta e il maestro liutaio Michele Sangineto, monzese d’adozione e originario di Albidona. Le suggestioni del Genio continuano.