Aeroporti, calabresi in crisi: ed in Italia gli scali regionali producono 1,3 miliardi di debiti. Pagati dai cittadini
“Un miliardo e trecento milioni di debiti complessivi. Cento milioni di perdite ogni anno. Benvenuti nell’Italia dei piccoli, inutili e dannosi aeroporti, di cui è costellata la Penisola. Se le società di gestione fossero delle aziende private, molte avrebbero già dovuto portare i libri in tribunale. E invece questo non accade. I piccoli scali resistono, pagati da noi. Perché nella grandissima parte dei casi hanno una compagine sociale composta prevalentemente da enti pubblici, che puntualmente ogni anno ripianano le perdite frutto di gestioni a dir poco fallimentari. Comuni, province e regioni che per grotteschi e campanilistici calcoli politici da anni preferiscono buttar via centinaia di milioni, piuttosto che chiudere l’aeroporto sotto casa”.
Impietosa analisi della situazione aeroportuale, ed economica, nazionale quella descritta dai giornalisti Alberto Crepaldi e Danilo Procaccianti de Il Fatto Quotidiano che, stamani, in un articolo dal titolo "Aeroporti, oltre un miliardo di debiti per le società di gestione. E pagano i contribuenti” fotografano in Italia una costellazione di piccoli scali “Scarsamente frequentati e poco operativi” che “accumulano 100 milioni di perdite all'anno, ripianate di volta in volta dagli enti pubblici”. Ed in Calabria?
“Il caso più eclatante - scrivono - è senza dubbio quello calabrese. La regione ha ben tre aeroporti e all’orizzonte potrebbe materializzarsi pure un quarto scalo. Questo mentre due dei tre aeroporti attivi stanno attraversando una crisi pesantissima, accentuata da compagnie che stanno riducendo la propria operatività a favore di territori più appetibili. Questo è successo all’aeroporto di Lamezia Terme. Che ai problemi di bilancio – assommano a poco meno di 4 milioni le perdite nel biennio 2011-2012 – ha visto aggiungersi negli ultimi due anni la fuga di importanti compagnie low cost, che garantivano un servizio indispensabile per le rotte nazionali con Roma Fiumicino… “Una situazione questa, che, unita all’arresto, avvenuto lo scorso luglio, di Gianpaolo Bevilacqua – vicepresidente della società di gestione dello scalo – con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, ha indotto il sindaco di Lamezia, Giovanni Speranza, a ritirare il proprio rappresentante ed a chiedere l’azzeramento del Cda”.
Crepaldi e Procaccianti, poi, puntano l’indice sul Sant’Anna di Crotone: “La crisi dell’aeroporto di Lamezia non è però nemmeno paragonabile a quella dello scalo di Crotone, che - prosegue l’articolo - da questa estate non vede atterrare o decollare alcun volo. Questo per due ordini di ragioni: perché Alitalia, a dicembre del 2012, ha abbandonato lo scalo a causa dell’esiguità dei passeggeri e perché le rotte Ryanair per Ciampino, Pisa e Orio al Serio non sono mai state attivate”.
“In Calabria c’è però chi pensa che tre aeroporti non siano sufficienti. E così si sono infittite negli ultimi mesi le voci secondo cui la Regione sarebbe pronta a mettere sul piatto una bella manciata di milioni di euro per un nuovo aeroporto . D’altra parte Scopelliti, in campagna elettorale, era stato chiaro: «Sono dell’avviso che la Calabria ha grandi potenzialità turistiche e per questo motivo […] dobbiamo destagionalizzare il turismo […] anche attraverso l’istituzione di un nuovo aeroporto come quello della sibaritide»”, chiosano i girnalisti de Il Fatto.
“Intanto, in questo quadro tutt’altro che tranquillizzante, i tempi di elaborazione del piano di riordino delle infrastrutture aeroportuali si sono allungati. La tabella di marcia annunciata dal ministro Lupi lo scorso 7 agosto in commissione Lavori pubblici al Senato prevedeva infatti che entro la fine di settembre dovesse «essere presentato un piano nazionale degli aeroporti»”. Piano che, come riporta il Fatto “prevederebbe la chiusura dei rubinetti di fondi pubblici per gli aeroporti che non dovessero rientrare dal deficit entro 3-5 anni”.