Amministratori sotto tiro, terminata festa nazionale a Lamezia
Sabato 26 ottobre, a Lamezia Terme (Cz), presso l’auditorium del Liceo Tommaso Campanella, si è conclusa la quinta Festa nazionale di Avviso Pubblico, dedicata agli Amministratori minacciati e intimiditi e alla buona politica.
L’incontro, moderato da Toni Mira, giornalista di Avvenire, è stato anche un’occasione per parlare dell’ultimo Rapporto di Avviso Pubblico (anno 2011/2012), “Amministratori sotto tiro”, in cui sono stati documentati 270 episodi di minacce e di intimidazioni di tipo mafioso e criminale ai danni di amministratori locali e personale della pubblica amministrazione (uno ogni 34 ore), di cui ben 85 casi verificatisi in Calabria.
In aperture del convegno il Sindaco della città, Gianni Speranza, ha dichiarato: “Ringrazio Avviso Pubblico per aver deciso di organizzare la sua quinta Festa nazionale a Lamezia Terme e per aver dedicato quest’ultima giornata al tema degli amministratori sotto tiro. Il contrasto alla ‘ndrangheta è stata la stella polare della nostra azione amministrativa. Non è solo un fatto di etica morale, ma bisogna comprendere che sconfiggere la criminalità produce libertà e ricchezza”. “Purtroppo oggi la buona politica è fatta spesso solo da sindaci che vengono minacciati e intimiditi – ha continuato Speranza - e questa è una sconfitta per tutti noi. Pertanto chiedo al Governo di non lasciare sole queste persone, di aiutarle e di metterle nelle condizioni di svolgere liberamente il loro mandato, perchè sono loro ad arricchire le nostre società”.
A seguire l’intervento del Presidente di Avviso Pubblico, Andrea Campinoti, il quale, dopo aver ricordato Laura Prati, Sindaco di Cardano al Campo, uccisa lo scorso luglio da un ex vigile urbano sospeso dal servizio per truffa, ha affermato: “Abbiamo deciso di svolgere la Festa nazionale di Avviso Pubblico in questa terra perchè oltre ad essere la Regione con il più alto tasso di intimidazioni del Paese, è anche quella in cui ci sono tantissime esperienze di buona politica che i cittadini devono conoscere”.
“Io non accetto l’idea che siamo tutti uguali – ha continuato Campinoti - la buona politica esiste. Ci sono tantissimi uomini e donne che rischiano la vita per compiere il loro dovere, che sono un esempio di impegno civile e di amore per la propria terra”. Poi un monito e un appello alle Istituzioni: “Le mafie sono un problema nazionale, guai a pensare che sia qualcosa che riguarda solo alcune regioni. Comuni e Istituzioni devono costituirsi parte civile al processo ai danni della Cooperativa Valle del Marro. La politica deve dare l’esempio. Per cambiarla dobbiamo cambiare i nostri comportamenti, pensando alla tutela dei beni comuni anziché agli interessi particolari”.
All’incontro di Lamezia era presente anche Paolo Masini, assessore del Comune di Roma, il quale ha dichiarato: “La prossima Assemblea nazionale di Avviso Pubblico la ospiteremo il 6 dicembre nella sala del Consiglio comunale di Roma Capitale. Il quella occasione firmeremo il patto per lo sviluppo e la legalità per cercare di impedire infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. La buona politica è un’ancora di salvezza per il nostro Paese, per questo i cittadini devono fare molta attenzione quando votano e alla preferenza che esprimono. La matita è un’arma e dobbiamo usarla con coerenza”.
A seguire Giuseppe Caruso, Direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ha affermato: “Stiamo cercando di cambiare la legge istitutiva dell’Agenzia nazionale che purtroppo, essendo stata fatta in un momento particolare, ha al suo interno molte criticità. In particolare ha un grossissimo problema: non parla di cosa possiamo fare per aiutare gli amministratori locali nella gestione dei patrimoni sequestrati. Dobbiamo dare centralità ai Sindaci nella gestione dei beni sottratti alle cosche, bisogna modificare alcuni aspetti della vigente normativa e velocizzare i meccanismi necessari alla sua applicazione, soprattutto in relazione ai tempi che intercorrono tra la confisca e l’effettiva fruizione dei beni”.
A chiudere il dibattito, il Viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, il quale ha dichiarato: “Ringrazio Avviso Pubblico per il lavoro che svolge e per aver organizzato questo suo appuntamento annuale proprio a Lamezia. Le esperienze dei tanti sindaci minacciati che ci sono in questa terra devono insegnarci qualcosa: non dobbiamo più accontentarci della semplice testimonianza ma dobbiamo capire cosa possiamo fare”. Rivolgendosi ad alcuni Sindaci oggetto di intimidazioni presenti al convegno, Bubbico ha dichiarato: “Voi siete soli perché le vostre amministrazioni sono diventate fragili e in quanto fragili esse risultano aggredibili dai poteri criminali.
Dobbiamo affrontare questo problema perché le mafie stanno indirizzando sempre di più le loro attenzioni nelle Istituzioni locali, perché attraverso di esse realizzano il salto di qualità. Siamo però sulla strada giusta: società civile, Istituzioni e buona politica hanno messo in piedi un sistema che imporrà sempre di più il contrasto a tutte le forme di illegalità”. Infine, rivolgendosi ai rappresentanti della Cooperativa Valle del Marro, ha affermato: “Valuteremo di costituirci parte civile nel vostro processo e di rivedere la legge sulla confisca e sull’uso dei beni sottratti alle organizzazioni criminali, per migliorarne l’efficienza”.
Tra i vari interventi ci sono state anche le testimonianze di chi ha deciso di non piegarsi alle logiche criminali, tra cui: Carolina Girasole, già Sindaco di Isola Capo Rizzuto, i responsabili della Cooperativa Valle del Marro della Piana di Gioia Tauro e Domenico Nacci, assessore alle politiche giovanili del Comune di Bitonto. Testimonianze che hanno dato voce a tutti quegli amministratori che nei loro territori hanno scelto di dire di no, di andare fino in fondo, per migliorare le condizioni di vita della loro comunità.