L'Arpacal presenta la sua ricerca al Congresso nazionale della Sibm

Crotone Attualità

Dal 7 all'11 giugno si è svolto a Rapallo (Genova) il 41° Congresso Nazionale della S.I.B.M. (Società Italiana di Biologia Marina) cui hanno partecipato anche i biologi marini inglesi della M.B.A. (Marine Biological Association U.K.).
In questo importante contesto scientifico, l'Arpacal, Agenzia Regionale per la protezione dell'Ambiente della Calabria, ha avuto modo di portare il proprio contributo nell'ambito della sessione congressuale "Gestione e Valorizzazione della Fascia Costiera", con la presentazione del Poster "Valutazione tossicologica mediante batteri bioluminescenti delle foci della costa crotonese: risultati preliminari".
La pubblicazione scientifica è stata realizzata da Leonardo Petrone, Francesca Stefanizzi, Vittoria Alessio Cavarretta, Paola Fortese ed Emilio Cellini del Dipartimento Provinciale Arpacal di Crotone, Servizio Laboratoristico Biotossicologico.

L'indagine, di durata annuale ed articolata in quattro campagne stagionali, si inquadra nell'ambito delle attività di controllo e monitoraggio condotte dall'ARPACAL allo scopo di presentare i risultati preliminari relativi alla campagna invernale (dicembre 2009/febbraio 2010) di uno studio di valutazione dello stato tossicologico delle foci degli 8 corpi idrici superficiali presenti lungo la fascia costiera della Provincia di Crotone, mediante saggio biologico con Vibrio fischeri condotto su sedimenti marini ed acque.
"I risultati ottenuti per la fase solida - commenta Emilio Cellini, dirigente del laboratorio biotossicologico del Dipartimento Arpacal di Crotone - mostrano l'esistenza di un gradiente di tossicità dei sedimenti lungo l'asse Nord- Sud della costa, con un deciso incremento a partire dall'area urbana di Crotone. A differenza della matrice acquosa che ha presentato valori di tossicità assente o lieve, le prove effettuate sulla fase solida mostrano una situazione generale di tossicità, interessando la totalità dei campioni analizzati. Ciò descriverebbe un'area potenzialmente esposta a miscele di contaminanti biodisponibili e mobili verso la colonna d'acqua. E' ragionevole presupporre che i contaminanti, presenti nei sedimenti restino legati al sedimento per la loro natura chimica, idrofobicità, adsorbimento e grado di complessazione con la sostanza organica".