Vertenza ex Carrefour: protesta va avanti, lavoratori ancora in catene
"La Federazione regionale USB non è assolutamente interessata alle scaramucce fatte uscire su qualche organo di stampa dalla Filcams Cgil, in evidente difficoltà per aver svenduto i lavoratori nella vertenza. Nella risposta, infatti, - si legge in una nota dell'Unione Sindacale di Base - la Cgil si limita a ribadire che l’accordo da loro sottoscritto, è stato fatto a termine di legge. Bene, non c’era bisogno di un sindacato allora, bastava un notaio!!!
In tutti i casi, grazie a quell’accordo fatto con l’azienda, i lavoratori hanno ottenuto: il mancato pagamento degli stipendi arretrati; di essere tutti licenziati; che nessuno venisse ricollocato nella nuova azienda, che ha gli stessi proprietari della precedente e che, contrariamente a quanto affermato nell’articolo, sabato riprenderà l’attività.
L’offerta dell’azienda, insultante per la dignità dei lavoratori e per questo rifiutata in blocco, con il disappunto della Cgil, era quella di azzerare gli scatti di anzianità (con una considerevole perdita di stipendio), di rinunciare alle ferie non godute negli anni passati, di rinunciare al compenso per il lavoro straordinario effettuato, di avere dilazionato il pagamento della 13°, della 14°, delle mensilità arretrate e del TFR, in comode rate, in 24 mesi, quasi fossero una finanziaria.
Tra l’altro, in quell’accordo non era prevista neanche la corresponsabilità dell’azienda subentrante per come stabilito dal codice civile! Questa la proposta dell’azienda che andava bene alla Cgil: bel modo di difendere i lavoratori! Tra l’altro, nell’articolo si afferma anche che le scelte della Cgil sono state condivise dai lavoratori: bene, quanto le condividessero quelle scelte, è sotto gli occhi di tutti, con una protesta eclatante che va avanti da un mese e che li vede da una settimana incatenati alle saracinesche del supermercato.
Tuttavia, - si legge ancora nel comunicato - non è la polemica con la Cgil che interessa l’USB ed i lavoratori, ma è l’azienda la nostra controparte, la cui proprietà, rifiutandosi di incontrare i lavoratori e la USB, va avanti per la sua strada senza interessarsi alle sorti dei lavoratori e che sabato proverà a riaprire lo stesso punto vendita con un altro marchio. Altro dato da rimarcare, è la totale assenza delle istituzioni, prefettura in primis.
Tuttavia, noi ribadiamo la richiesta a tutti i cittadini di Cropani, di boicottare il supermercato e di non rendersi complici di una proprietà che vuole speculare sulla pelle dei lavoratori, lavoratori che sabato mattina, hanno annunciato il gesto clamoroso delle vendita delle loro fedi nunziali, per poter far mangiare le proprie famiglie.
Sabato mattina, quindi, aspettiamo i cittadini di Cropani davanti al supermercato per solidarizzare con i lavoratori e per rendere evidente il boicottaggio al nuovo supermercato."