Belvedere di Spinello: la Gdf sequestra reperti archeologici

Crotone Cronaca

Le Fiamme Gialle della Compagnia di Crotone hanno sequestrato numerosi reperti di notevole interesse archeologico nel corso di un’attività di polizia tributaria eseguita nei giorni scorsi a Belvedere di Spinello.

I reperti sono stati rinvenuti all’interno dell’abitazione di M.S. (di 60 anni) nel corso di un accesso domiciliare a fini fiscali effettuato in concomitanza con l’avvio di una verifica nei confronti di una società di capitali di cui l’uomo è amministratore.

L’accesso è stato richiesto dai militari operanti ed autorizzato dal Procuratore della Repubblica atteso che la società, pur avendo regolarmente esercitato l’attività d’impresa, ha omesso la presentazione delle dichiarazioni fiscali relative agli ultimi periodi d’imposta.

Nel dettaglio, i finanzieri hanno rinvenuto 12 reperti paleontologici, 2 cuspidi di lancia di ferro di età greca, 1 frammento di terracotta con decorazione plastica a rilievo, 2 frammenti di statuette femminili in terracotta di età greca, 1 mezzaluna in terracotta di età greco-romana, 1 peso tronco piramidale in piombo ed una pipa in terracotta del XVII secolo. Sono stati rinvenuti, inoltre, 13 frammenti della prima età del ferro, 28 frammenti di ceramica di età greca, 35 frammenti di ceramica a vernice nera e pasta grigia di età greca e 13 frammenti di ceramica acroma di età greca.

Il materiale sequestrato è stato opportunamente esaminato dai funzionari della Soprintendenza Beni Archeologici e Museo Archeologico Nazionale di Crotone, i quali ne hanno confermato il rilevante interesse archeologico, attestando che si tratta di pezzi pertinenti a sepolture in indigeni in età greca.

Inoltre, gli esperti hanno precisato l’ottimo stato di conservazione soprattutto delle armi in ferro di età greca. Nel corso del servizio, le fiamme gialle pitagoriche hanno rinvenuto e sequestrato anche vari coltelli a scatto ed a serramanico non denunciati.

Il detentore dei reperti e delle armi da taglio è stato segnalato a piede libero alla Procura della Repubblica di Crotone e dovrà rispondere di detenzione abusiva d’armi, nonché del delitto di impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato, previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio e sanzionato con la pena della reclusione fino a tre anni.