PISL: i Costruttori Vibonesi esortano la Regione ad accelerare i tempi
"Disegnare una nuova Regione che tramite 72 progetti e 406 milioni di euro, doveva essere in grado di cambiare il volto della Calabria.
Questo in estrema sintesi il programma dei cosiddetti PISL (Progetti integrati di sviluppo locale), con cui la Regione Calabria da tempo si impegna e soprattutto proclama, di realizzare progetti ambiziosi che rappresentano un’occasione irripetibile per lo sviluppo della nostra Regione.
L’Ance Vibo Valentia ha sempre cercato di rendere meno macchinosa la burocrazia per evitare i danni che da essa ne derivano, - dichiara il Presidente Ing. Gaetano Macrì - lottando contro atteggiamenti ed automatismi che frenano lo sviluppo e le imprese quasi quanto la criminalità.
Oggi ci troviamo di fronte all’ennesimo balzello burocratico, che impedisce l’assegnazione di ben 9 milioni di € per la realizzazione di progetti PISL sul territorio, che darebbero ampio respiro ad imprese e lavoratori.
Scoprire infatti che lo stesso Ente, da un lato promuove la realizzazione di progetti per ben 406 milioni di € e dall’altro ne blocca 9 per il mancato rilascio di una procedura, la V.I.A. (valutazione di impatto ambientale), è assolutamente grottesco e privo di qualsiasi logica che tenga debitamente in considerazione lo stato economico, sociale e produttivo della Calabria ed in particolare la provincia di Vibo, che risentirebbe in questo caso dell’approvazione di due importanti progetti come quello su Ricadi e quello su Tropea.
Il Presidente Macrì non vuole tuttavia delegittimare le procedure di competenza degli uffici regionali, ma non accetta che in un periodo di così grave crisi politica ed economica, si utilizzi la burocrazia alimentando giochi di potere che trascurano sistematicamente le difficili condizioni in cui versano aziende ed i loro dipendenti, molti dei quali hanno già perso il posto di lavoro.
Ci uniamo dunque all’autorevole esortazione dell’Assessore Regionale al bilancio Giacomo Mancini, conclude il Presidente Ance, affinché si possano velocizzare tutti quei meccanismi che ancora limitano e non poco le attività di sviluppo della nostra terra, chiedendo con forza l’intervento della politica locale, che sappia prendere per mano questa situazione di stallo sterile e improduttiva, aiutando la ripartenza di un settore, quello edile, che può essere da traino per tutte le altre forze economiche del territorio.£