Lavoro: presto la stabilizzazione dei precari in Calabria
È al vaglio della Giunta regionale della Calabria, grazie all’impegno del presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e dell’assessore al lavoro Nazzareno Salerno, la proposta di trovare una soluzione al precariato calabrese in cui si vuole portare a termine la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità utilizzati in diversi comuni calabresi. L’obiettivo, dunque, è quello di ridurre il bacino dei lavoratori (Lsu-Lpu) che, in particolare, svolgono la loro attività presso amministrazioni pubbliche favorendo l’instaurazione di rapporti di lavoro regolare.
Per questi lavoratori sono stanziate, da anni, risorse a carico dello Stato e della Regione sotto forma di sostegno al reddito. Altro obiettivo del provvedimento, poi, è quello di ridurre anche il numero dei lavoratori impegnati in attività socialmente utili e di pubblica utilità, attraverso la proroga dei contratti e dell’utilizzo di tali lavoratori fino al 31/12/2016 per favorire l’assunzione a tempo indeterminato, anche con contratto di lavoro a tempo parziale. Con questa proposta lanciata dalla Regione Calabria, dunque, si vuole dare delle risposte ai numerosi precari calabresi, per i prossimi tre anni (2013-2016), attivando, allo stesso tempo, i diversi processi di stabilizzazione.
Si intravede all’orizzonte uno spiraglio per gli oltre 5mila Lsu-Lpu operanti in Calabria in cui sarà possibile ottenere un regolare contratto di assunzione e sperare, dopo diversi anni di precariato, di raggiungere l’obiettivo della stabilizzazione invocata, a gran voce, in diverse sedi istituzionali. Anche la Commissione Bilancio della Camera, infatti, ha approvato un emendamento del Governo alla legge di stabilità che autorizza la spesa di 126 milioni di euro per l’anno 2014 da destinare ai lavoratori socialmente utili.
La proposta di modifica apre la strada alla possibilità di stabilizzare definitivamente tale tipologia di lavoratori. Una notizia che dà un filo di speranza ai tanti precari.