Natale: Crotone; buio sui consumi, tengono cellulari e tablet
Vendite natalizie in calo a Crotone e nei comuni della provincia rispetto allo scorso anno. A soffrire di piùsono i settori commerciali dell'abbigliamento e delle calzature, ma anche gli artigiani lamentano cali nella vendita dei dolci da ricorrenza e dei prodotti enogastronomici locali che solitamente vengono regalati insieme ai cestini natalizi. Cali di vendite più contenuti, invece, per i rivenditori di prodotti elettronici, in particolare telefoni cellulari e tablet. Un calo che le varie associazioni di categoria definiscono "forte", "preoccupante", "da mettersi le mani nei capelli" o "pauroso".
Insomma, l'antica capitale produttiva della Calabria, ormai decaduta, non ha trovato un'alternativa valida nel terziario privato, che annaspa in linea con la situazione regionale e non trova sollievo nemmeno nei consumi natalizi come confermano all'Agi gli addetti ai lavori.
"Il calo si nota, eccome - conferma Luigi Anania, presidente provinciale di Confesercenti - e colpisce indistintamente la citta' capoluogo come i comuni della provincia". Caterina Gualtieri, segretario generale della Cna, la Confederazione Nazionale dell'Artigianato, aggiunge: "I negozi sono vuoti, la gente non spende e agli esercenti non resta altro da fare che mettersi le mani nei capelli".
Giovanni Ferrarelli, direttore di Confcommercio, sottolinea che i centri commerciali la fanno da padrone, anche nella crisi. Commercianti ed artigiani - spiega - che sono fuori dai grandi centri attrattori soffrono un vistoso calo di vendite. Diversi temono di non riuscire a rientrare dai capitali investiti per rinnovare l'assortimento invernale. Le vendite promozionali partite in anticipo sono un brutto segno in questo senso. I volumi di fatturato difficilmente verranno compensati dalle vendite ai saldi".
Carmine Corigliano, direttore di Confartigianato, conferma la tendenza: "I nostri associati ci segnalano vendite scarsissime ed anche gli ordinativi agli artigiani sono in forte calo". Antonio Paolino, presidente di Casartigiani, è sulla stessa lunghezza d'onda: "La gente non ce la fa, ha l'acqua alla gola - lamenta - ed anche artigiani e commercianti si sentono un nodo intorno alla gola, per le scadenze contributive e fiscali di fine mese e di fine anno. E' veramente un periodo critico". (AGI)