Ordine di Malta, Romano a Centrale operativa 118: “rispetti gli accordi”
Forte nota di protesta civica da parte del colonnello Romano, responsabile per la regione Calabria del Corpo di Soccorso dell’Ordine di Malta, indirizzata al direttore della centrale operativa 118 di Cosenza, in seguito a particolari e recenti accadimenti che coinvolgono la postazione 118 di Diamante gestita dall’Ordine di Malta.
Nei primi giorni del 2014, infatti, - si legge in una nota - si sarebbero verificate delle situazioni che, assunte come anomale, hanno sortito l’effetto di suscitare la reazione del capo raggruppamento Calabria il quale ha così affermato: “Dall’inizio del nostro servizio, che già da due mesi garantisce la postazione 118 di Diamante, la centrale operativa ha continuamente disatteso le clausole contrattuali dirette a regolare il servizio stesso; le continue attivazioni al di fuori del territorio previsto dalla convenzione, la mancata attivazione per gli interventi in zona, gli equipaggi privi di quei farmaci che la centrale avrebbe dovuto fornire per rendere efficaci al massimo gli interventi di emergenza, la terapia che la centrale chiede di erogare agli infermieri della postazione 118 garantita dal CISOM con quegli stessi farmaci non forniti; sono solo alcuni dei particolari che, forse, tentano di rendere inefficace o mettere in cattiva luce, nelle intenzioni di terzi, l’operato della postazione di Diamante.
A tali elementi si aggiunga tutta una serie di casi di chiamate di emergenza tra i quali, ultimi, un incidente stradale in località Cirella venerdì scorso per il quale pare sia stata attivata l’ambulanza di Praia a Mare; così come anche un serio problema cardiocircolatorio di un paziente in territorio di Buonvicino per il quale, pare, sia stata attivata dalla centrale 118 una ambulanza che è giunta dopo oltre un’ora dalla chiamata; per tali eventi, occorsi a qualche chilometro di distanza da Diamante, sono state attivate postazioni molto più distanti e non quella presente in loco.
Ancora una volta – aggiunge il colonnello Romano – gli operatori della centrale operativa disattendono quelle regole logiche, oltre che di natura procedurale, che gli stessi istruttori di centrale insegnano al personale del 118 ovvero l’attivazione del mezzo di soccorso più vicino al luogo dell’evento e solo successivamente ed eventualmente quello superiore, nel caso di specie l’ambulanza medicalizzata; pertanto, visti i frequenti disguidi nell’attivazione delle postazioni 118, ci si chiede se la competenza degli operatori di centrale sia quella realmente richiesta agli stessi; è, inoltre, chiaro che le responsabilità legali e morali afferenti ad attivazioni anomale ed ad interventi tardivi andranno a gravare, in primo luogo, in capo agli stessi operatori di centrale.
Tali criteri abnormi, usati dalla centrale 118, sfuggono ad ogni regola di natura logica, etica e procedurale. È chiaro che ciò comporta, oltre ad una chiara violazione degli obblighi contrattuali, un maggior dispendio di risorse umane ed economiche per l’ASP che vede usare automezzi più distanti dal luogo dell’intervento ma, ancor più, un pericolo ed un pregiudizio maggiore per il cittadino soccorso il quale deve attendere anche per un’ora l’arrivo dell’ambulanza con tutte le conseguenze immaginabili per la sua salute ed incolumità. A nulla sono valse le note di protesta indirizzate all’ASP per richiamare al rispetto di accordi e di regole chi è deputato a ciò.
È giusto, sia legalmente che eticamente, pertanto, che la centrale 118 rispetti gli accordi assunti dall’ASP di Cosenza e segua le procedure previste per il bene collettivo. Al contrario è ferma intenzione del CISOM, avendo avuto nei due mesi di servizio prova della fruttuosa necessità ed estrema utilità del servizio, garantire la massima professionalità ed efficienza nella gestione della postazione 118 di Diamante mediante la prestazione di un servizio, da sempre essenziale per il comprensorio di Diamante, che la competenza e la piena visione tecnico-gestionale e sanitaria della direzione generale ASP ha reso possibile a vantaggio di ampie fette della cittadinanza e per una tutela maggiore della salute pubblica.”