Chiedono soldi ad assegnataria alloggio popolare, arrestati

Reggio Calabria Cronaca

Due reggini di 44 anni, D. F. e D. R., sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria per millantato credito in concorso.

Secondo l'accusa i due, raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip al termine delle indagini degli investigatori diretti dal primo dirigente Gennaro Semeraro, millantando credito presso il pubblico ufficiale responsabile dell'Ufficio del Patrimonio edilizio del Comune di Reggio Calabria, dapprima si sarebbero fatti promettere dalla vittima la somma complessiva di 3.000 euro per un cambio di assegnazione di alloggio popolare, quindi avrebbero ricevuto la somma di 1800 euro mediante la consegna di 4 assegni di diversi importi, col pretesto di dovere remunerare il pubblico ufficiale per la richiesta concordata.

La vittima è una donna gia' assegnataria di alloggio popolare nel quartiere di Arghillà, periferia a nord di Reggio, che, a causa delle condizioni di salute del marito, che necessitava di frequenti e prolungati periodi di ricovero agli Ospedali Riuniti della città, avendo bisogno di una sistemazione alloggiativa vicina al nosocomio, aveva presentato istanza di cambio di alloggio presso il competente Ufficio comunale.

A seguito del rigetto dell'istanza, la donna sarebbe stata avvicinata all'interno degli uffici da D. F. che, spacciandosi per dipendente di quell'ufficio, le avrebbe prospettato la possibilità di ottenere quanto richiesto attraverso la complicità di D.R. cui sarebbe stata consegnata la somma richiesta. D. F., che è stato consigliere circoscrizionale della VII Circoscrizione cittadina nonchè presidente della commissione attività culturali, ricreative e sportive, secondo l'accusa. avrebbe svolto il ruolo di ideatore ed organizzatore del piano criminale; invece D. R. avrebbe svolto mansioni prettamente esecutive. Gli indagati, in concorso tra loro, si sarebbero appropriati della somma di 1800 euro. (AGI)

13.00

Al termine di laboriose indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, personale della Squadra Mobile, nella mattinata odierna, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa, in data 7 gennaio dal GIP presso il locale Tribunale, nei confronti di Diego Fortugno, 44 anni, di Reggio Calabria, pregiudicato; Domenico Rodi, 44 anni, di Reggio Calabria, pregiudicato.

In particolare, Fortugno e Rodi, in concorso tra loro, millantando credito presso il pubblico ufficiale responsabile dell’Ufficio del Patrimonio Edilizio del Comune di Reggio Calabria, dapprima si sono fatti promettere dalla vittima la somma complessiva di 3.000 euro per un cambio di assegnazione di alloggio popolare, quindi ricevevano la somma di 1800 euro mediante consegna di 4 assegni di diversi importi, col pretesto di dovere remunerare il predetto pubblico ufficiale per la richiesta avanzata.

Infatti, la vittima, già assegnataria di alloggio popolare nel quartiere cittadino di Arghillà, avendo bisogno, a causa delle precarie condizioni di salute del marito che necessitava di frequenti e prolungati periodi di ricovero presso i locali Ospedali Riuniti, di una sistemazione alloggiativa vicina a detta struttura sanitaria, aveva presentato istanza di cambio di alloggio presso il suindicato Ufficio comunale. A seguito del rigetto dell’istanza, la donna, che ancora stazionava nei citati uffici, veniva avvicinata da Fortugno che, spacciandosi per dipendente di quell’ufficio, le prospettava la possibilità di ottenere quanto richiesto, seguendo le modalità sopra riportate, attraverso la complicità di Rodi cui veniva consegnata la somma richiesta.

Successivi accertamenti bancari, unitamente agli esiti dei tabulati telefonici delle utenze in uso agli indagati, consentivano di riscontrare quanto dettagliatamente emerso nel corso delle prime indagini.

Nello specifico, Fortugno, già consigliere circoscrizionale presso la VII circoscrizione (San Giorgio/Modena/San Sperato) di questo centro cittadino, nonché Presidente della Commissione Attività Culturali, Ricreative e Sportive, ha svolto il ruolo specifico di ideatore ed organizzatore del piano criminale, ostentando la possibilità di fare ottenere alla vittima l’alloggio popolare richiesto presso il competente ufficio comunale, senza fornire alcuna indicazione nominativa del funzionario o dell’impiegato da remunerare; invece Rodi ha svolto mansioni prettamente esecutive, finalizzate al precipuo scopo di pressare la vittima per conseguire il possibile favore illecito. Entrambi gli indagati, in concorso tra loro, si appropriavano della somma di 1800 euro, adducendo come causa della controprestazione il favore illecito del pubblico ufficiale competente.

Al termine delle formalità di rito, gli indagati venivano associati presso la locale Casa Circondariale, a disposizione dell’autorità giudiziaria.