Presentazione del libro del deputato del Pd Gozi
Venerdì pomeriggio in una Sala degli Specchi affollata della Provincia di Cosenza è stato presentato il nuovo libro del deputato del Pd Sandro Gozi, responsabile delle politiche europee del Partito Democratico, nonché parlamentare nella Camera dei Deputati, intitolato: “Playlist Italia. La sinistra e il coraggio di cambiare musica”.
Il testo si rifà alla metafora musicale per raccontare la politica, la storia, il rapporto amore e odio con l’Europa, gli errori e le speranze dell’Italia, un paese che può e deve farcela anche grazie a una sinistra rinnovata. Tanti i temi importanti affrontati in questa analisi: dalla giustizia, all’economia, dalla cultura ai diritti civili. I lavori sono stati moderati da Amedeo Pingitore.
“Il sottotitolo del libro “La sinistra e il coraggio di cambiare musica” –ha detto Gozi nel suo breve intervento introduttivo- è sicuramente un impegno e un auspicio. È un auspicio perché è evidente che la sinistra ha bisogno di nuovi interpreti. Tanto per stare nella metafora musicale, credo che non possiamo più proporre Nilla Pizzi ai cittadini che ascoltano i Daft Punk! Se la sinistra non si rinnova, la popolazione farà sempre più fatica a seguirla e alla fine smetterà di provarci. Dall’altra parte dico che è un impegno, perché io, insieme a tante altre persone con cui lavoro, voglio essere protagonista di questo processo di cambiamento”.
“Per cambiare –ha detto il presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio- c’è bisogno di un grande sforzo. E questo sforzo va fatto ascoltando le persone e i territori, facendosi carico dei loro problemi, partendo da nuove idee e nuove scelte su temi fondamentali come il lavoro, l’economia, la cultura, i diritti. La sinistra, che per un certo periodo ha smarrito i suoi ideali più profondi, ora deve fare il possibile per recuperare e rendere l’Italia un paese più equo, più giusto, più vicino ai cittadini. Rifuggendo dalla demagogia e dal populismo. Ai cittadini dobbiamo dare risposte concrete e dobbiamo farlo subito, perché ce lo stanno chiedendo a gran voce e da tanto tempo”.
“Molte cose –ha aggiunto Oliverio- vanno cambiate, ma il cambiamento non può essere rappresentato solo da annunci di titoli di capitoli vuoti e da proiezioni mediatiche. Il rinnovamento deve essere un progetto corale, un movimento sinfonico, sempre per stare nella metafora musicale. O è questo o è un bluff, una presa in giro. La sinistra deve avere la capacità di contrastare i populismi e di evitare l’errore mortale di competere con chi, del populismo e della demagogia, si fa paladino. Servono, pertanto, idee nuove, proposte, sforzi e, soprattutto, uomini e donne capaci di appassionarsi e farsi carico di tutto ciò”.
“Per troppo tempo -ha detto, in conclusione il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione- abbiamo smarrito il filo della nostra identità e ci siamo messi a scimmiottare Berlusconi. La gente ha capito e, anzichè scegliere la copia, ha scelto l’originale. Il compito che ora abbiamo davanti è quello di riprendere il filo della nostra identità, riallacciare i rapporti con il nostro retroterra, stando dalla parte di quanti ogni giorno fanno fatica per sbarcare il lunario, di chi non ha voce per rivendicare i propri sacrosanti diritti, dei giovani il cui futuro è fortemente compromesso.
Dobbiamo mettere da parte le rendite di posizione e metterci in gioco fino in fondo. Una sinistra che vuole essere veramente sinistra deve denunciare, per esempio, con forza e determinazione le malefatte di Sopelliti e della sua giunta in tutti i settori della vita calabrese e proporsi al governo di questa terra martoriata con un programma che guardi con attenzione ai suoi migliori talenti, ai suoi giovani, alle sue mille potenzialità e ricchezze”.