Lavoro, Fiom Cgil: dietro la Sirfin aziende create o chiuse per ogni esigenza
“La Sirfin S.p.A, società di servizi informatici del dott. Renato Pastore, dopo anni di utilizzo di tutti i tipi di ammortizzatori sociali (CIGS con form. On the job, CIGO, CdS, etc, etc) per i lavoratori è arrivato anche il licenziamento.
Potrebbe apparire normale nel periodo di crisi che stiamo attraversando, in modo particolare in Calabria, ma scopriamo cosa c’è dietro questi comportamenti. In realtà – si legge in una nota della Fiom (Federazione Impiegati Operai Metallurgici) Cgil Cosenza - dietro la Sirfin Spa si cela una miriade di aziende create o chiuse per ogni esigenza. Molte di queste sono state chiuse ed i lavoratori licenziati senza molti problemi perché erano al di sotto della soglia dei 15 dipendenti, la soglia minima per avere delle tutele sociali e contrattuali.
Ma torniamo al punto, nel mese di settembre il titolare della Sirfin spa, “famosa” e “pregiata” azienda del tessuto industriale cosentino, comunica alle OO.SS. la necessità di ricorrere allo strumento della mobilità (licenziamento) per una forte contrazione delle commesse.
Quindi l’A.D. Renato Pastore chiede di fare una accordo per la fuoriuscita di almeno 20 lavoratori. Ebbene guarda caso i lavoratori individuati sono tutti iscritti al sindacato. Si riesce a trovare una soluzione meno traumatica possibile con la volontarietà del lavoratore alla collocazione in mobilità, ed in effetti molti di loro accettano “volontariamente” per “superamento dei limiti di tolleranza”. Evidentemente il clima ed i rapporti in azienda non sono dei migliori.
Purtroppo in questi giorni - si legge ancora nella nota - molti di questi lavoratori licenziati “volontariamente” sono stati contattati dalla azienda per comunicare loro che ci sono difficoltà per rispettare gli impegni presi nell’accordo siglato nella sede di Confindustria Cosenza, da sapere che il dott. Pastore è stato presidente dell’associazione, pertanto le loro spettanze, TFR compreso, saranno liquidate con altre modalità ed in notevole ritardo.
Alla luce di questo evento tutti i lavoratori, già amareggiati per la perdita del lavoro, si sono ovviamente rivolti alle OO.SS. per chiedere di far rispettare gli accordi presi in sede istituzionale. A questo punto viene spontaneo chiedersi se chi ha avuto incarichi importanti come il titolare della Sirfin spa, dott. Renato Pastore, non rispetta ciò che sottoscrive con i lavoratori di chi ci si può più fidare?
Come sindacato - conclude la Fiom Cgil - metteremo in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione per ottenere il rispetto degli accordi e della dignità dei lavoratori, si deve uscire da questa concezione di “azienda padrona” che può permettersi di calpestare i sacrifici, le competenze e l’onorabilità dei lavoratori e delle loro famiglie che per anni hanno permesso all’azienda di avere lauti profitti non certo condivisi.”