Truffa all’Ue: Gdf scopre quattro imprese nel crotonese
I militari del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Crotone hanno recentemente concluso una serie di controlli che ha consentito di scoprire varie condotte illecite che hanno comportato una truffa all’Unione Europea per un ammontare complessivo di 742.000 Euro.
Quattro le imprese ispezionate, di cui tre con sede a Cotronei ed una operante ad Isola di Capo Rizzuto. In tutti i casi, le Fiamme Gialle pitagoriche hanno attenzionato aziende che hanno percepito finanziamenti a carico del bilancio nazionale e comunitario, erogati attraverso la Regione Calabria per progetti di inserimento e reinserimento nel mondo del lavoro di soggetti appartenenti a categorie svantaggiate.
In sostanza, a fronte del contributo, le imprese si impegnavano ad effettuare assunzioni, attività formative propedeutiche all’inserimento dei lavoratori ed a mantenere inalterato, per almeno un triennio, il numero il livello occupazionale. I controlli dei finanzieri crotonesi sono scattati a seguito di specifica analisi di rischio effettuata anche grazie agli approfondimenti svolti dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi della Guardia di Finanza di Roma.
Gli accertamenti eseguiti dalla polizia tributaria hanno però fatto emergere, a fattor comune, irregolarità connesse alla produzione di documentazione non veritiera attestante l’assunzione di lavoratori dipendenti (complessivamente 54 unità), nell’intento di trarre in inganno l’organismo pagatore.
A conclusione dell’attività di polizia economico-finanziaria, i rappresentanti legali delle aziende coinvolte sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Crotone perché ritenuti responsabili dei reati di falso e truffa aggravata. All’Autorità Giudiziaria è stata anche inoltrata richiesta di applicazione della misura cautelare reale del sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni per un valore corrispondente all’ammontare dei contributi indebitamente percepiti.
Sono state altresì avviate le procedure per consentire alla Regione Calabria di procedere al recupero dei finanziamenti e per la segnalazione alla Corte dei Conti dei danni erariali conseguenti alla condotta fraudolenta.