Caro-trasporti. Cgil e Spi Cgil: Regione colpisce solo fasce deboli
“Tariffe aumentate, tessere agli ultrasettantenni annullate, servizi tagliati e stipendi non retribuiti. Questo, quanto sta accadendo al servizio pubblico locale di Reggio Calabria e non solo.
Un futuro - si legge in una nota di Cgil e Spi Cgil Rc-Locri - che appare a tinte fosche e a rischio fallimento per l’azienda Atam, con i lavoratori che, dopo il blocco forzato di ieri, oggi hanno ripreso a lavorare con l’obiettivo che - dagli incontri in programma - vengano trovate risorse necessarie affinché siano retribuiti (mensilità arretrate e una tantum).
Una vertenza che dura da anni e su cui, più volte, la Cgil si è espressa, denunciando l'attivazione di politiche regionali mirate solo a “tappare l'ennesima emergenza”. Per il Sindacato, infatti, serve dare il via a una visione di insieme più ampia che porti realmente sia a un equilibrio nelle casse aziendali sia a una stabilità finanziaria dei dipendenti.
Si tratta, infatti, non solo di una situazione economica critica per i lavoratori ma, soprattutto, di uno stallo che arreca danni alla cittadinanza. Cittadini che, già, soffrono a causa dell’assenza di reali servizi pubblici in una Reggio Calabria gravata da un carico fiscale senza precedenti e che sta colpendo le fasce più deboli della popolazione.
Una vertenza, quindi, che coinvolge tutti: dai ragazzi che frequentano le scuole agli anziani che usufruiscono dei mezzi pubblici, passando per quegli uomini e quelle donne che viaggiano in bus per raggiungere il proprio posto di lavoro.
Ma non ci limitiamo a parlare del trasporto urbano, perché il caro-trasporti si è abbattuto anche su quello extra-urbano con tariffe aumentate del 42% per chi viaggia su tutti quei bus che coprono il territorio provinciale: un servizio già carente e che, a causa di queste tariffe, penalizza soprattutto le famiglie di quei studenti che usano i mezzi pubblici per andare a scuola o all’università.
Una situazione, sistematicamente denunciata dalla Cgil, che sta degenerando e cadendo nel parossismo. Perché, a rispondere di un aumento delle tariffe e della cancellazione delle tessere gratuite per gli anziani, è la Regione Calabria. È l’Amministrazione, targata Scopelliti, ad aver approvato tramite legge regionale, da una parte, l’aumento delle tariffe e, dall'altra, l'annullamento delle tessere per gli ultrasettantenni. Ed è sempre la Regione Calabria che adotta una politica inefficiente e inefficace.
Una politica che si rispecchia nell’Atam: un’azienda a rischio crack perché continua a pagare gli sbagli di una classe dirigente incapace.
Una politica che è contro il cittadino, perché non finanzia l'applicazione della legge regionale n. 14 che consentiva agli over 70, percettori di un determinato livello di reddito, di poter circolare gratuitamente sui mezzi pubblici, e perché taglia indistintamente i finanziamenti per il trasporto pubblico locale.
Una cattiva gestione da parte dell'Amministrazione Scopelliti che aveva spinto, lo scorso 10 dicembre, i pensionati calabresi a manifestare sotto la Giunta Regionale a Catanzaro per il caro-trasporti: una manifestazione a cui avevano partecipato in moltissimi, pensionati e anziani, provenienti da Reggio Calabria. “
“Non è possibile – rimarca Salvatore Lacopo (Segretario Spi Cgil Rc-Locri) - che gli anziani, già colpiti dall’aumento delle tasse (si pensi alla Tares), non abbiano neanche più il diritto di usufruire di un servizio gratuito e indispensabile come quello di circolare liberamente. Che cos'altro ci dobbiamo aspettare dall'Amministrazione Scopelliti?”.
“È un diritto fondamentale – lanciano l’allarme Mimma Pacifici (Cgil Rc-Locri) e Salvatore Lacopo (Spi Cgil Rc-Locri) – che viene meno. Così non si colpisce solo una parte debole della popolazione ma, soprattutto, vengono cancellati il principio di equità sociale e quello di libertà”.