Lauropoli: Mario Vicino presenta libro su 250° della fondazione
Nel 250° della fondazione di Lauropoli, avvenuta ad opera della marchesa Laura Serra nel 1763, il prof. Mario Vicino, storico dell’arte e socio della Deputazione di storia patria per la Calabria, ha dato alle stampe il volume Arte e fede a Lauropoli (Ed. Prospettive meridionali). L’opera sarà presentata giovedì 30 gennaio, alle ore 10.30, nell’aula magna dell’Istituto comprensivo “G. Troccoli”, in via Feliciazza a Lauropoli, con un ricco ed articolato programma.
L’incontro sarà aperto dai saluti istituzionali di Mario Guaragna presidente del Consiglio comunale, di Gianni Papasso sindaco della città, e da Gianluca Gallo, membro del Consiglio regionale della Calabria. Seguiranno gli interventi di Emilia Mortati dirigente dell’Istituto comprensivo, di don Pietro Martucci parroco della Presentazione del Signore, di Giuseppe Aloise, coordinatore del Comitato per le celebrazioni del 250° della fondazione di Lauropoli, di Luigi Troccoli, ispettore del Miur e già provveditore agli studi della provincia di Cosenza e dall’intervento conclusivo dell’autore Mario Vicino: coordinerà i lavori Martino Zuccaro, direttore di “Prospettive meridionali”.
Il prof. Mario Vicino si occupa della ricerca e dello studio dei Beni culturali sin dall’inizio della sua lunga attività didattica e ha pubblicato periodicamente articoli e saggi su riviste specializzate di storia dell’arte e cultura del territorio. Nel 2011 ha ricevuto il premio “ We build” dal Kiwanis International, ed è stato insignito della nomina di socio della Deputazione di storia patria per la Calabria.
Vicino è autore, inoltre, della monografia Pietro Negroni pittore e musico del Cinquecento,(Ed Aurora), di Arte in Calabria storia opere e percorsi (Ed Aurora), del saggio Francesco di Giorgio Martini - Antonio Marchesi da Settingiano - Frà Giocondo da Verona e il Castello Aragonese di Castrovillari (Ed. Aurora); egli ha vinto anche il 27° Premio letterario nazionale “Troccoli Magna Graecia” per la Ricerca. “Si resta ammirati nella constatazione del grande balzo effettuato, soprattutto a partire dal secondo Dopoguerra - osserva Luigi Troccoli - da quel piccolo borgo, caratterizzato da un panorama socio-economico prettamente agricolo.
Dalle ultime resistenze del latifondo, percorse dalle rivendicazioni della piccola proprietà contadina, si passava rapidamente all’affioramento ed alla successiva affermazione di un ceto medio e professionale, che nei decenni successivi rappresentava l’evidente segnale del definitivo riscatto di un borgo, divenuto, in breve tempo, portatore di valori, di sensibilità, di impulsi verso la ricerca di una crescita culturale e sociale, differente dai più antichi e fortunati contesti solo per grandezza di scala”.
Quello di Vicino resta il primo lavoro organico, corroborato da un consistente apparato iconografico e bibliografico, dopo alcune pubblicazioni minori di carattere pubblicistico.