Fondi bonifiche siti: precisazione dell’assessore all’Ambiente Pugliano
L’assessore regionale all’Ambiente Francesco Pugliano – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta - in merito ai fondi relativi alla bonifica dei siti ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Rimango sconcertato dalle dichiarazioni di due ex assessori regionali del governo Loiero, Naccari Carlizzi e Greco, in merito al tema lanciato dal Procuratore Capo di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, su una possibile Terra dei Fuochi in Calabria, visto che, nel Consiglio Regionale di venerdì 31 Gennaio, ho segnalato, con amarezza, che aspetto da oltre un anno di trattare, in Aula, il tema dei rifiuti, rinviato nella seduta di giorno 11 Gennaio 2013, su richiesta dell'opposizione consiliare.
Alquanto paradossale che siano l'ex assessore all'Ambiente e quello al Bilancio ad addebitare al governo in carica la disattenzione sulla presenza in Calabria di aree inquinate e tossiche. Dispiace, poi, che il professore Greco, dopo oltre tre anni, non abbia ancora digerito la revoca del bando sul Piano di caratterizzazione dei siti a medio e basso rischio, non ne comprenda ancora le ragioni e si preoccupi che si perda la relativa somma di euro 6.527.600.
Basterebbe leggere il Decreto Dirigenziale 18247 del 13/12/2010, di revoca del bando, per capire che sono molte le incongruenze presenti, determinate dalla fretta con cui è stato partorito. Vi troverebbe anche il riferimento all'invito rivolto dai rappresentanti della Commissione Europea alla Calabria, a luglio 2010, all'esito del Comitato di Sorveglianza del POR Calabria FESR 2007/2013, a voler utilizzare le risorse comunitarie per bonificare i siti contaminati e non limitarsi soltanto a fare studi e ricerche
. Capirebbe anche che i 6.527.600 euro, disimpegnati dal bando revocato, non possono rischiare di perdersi, visto che sono stati aggiunti, immediatamente, alla disponibilità maturata nel 2010, per far partire la bonifica delle aree sulle quali era già accertata la contaminazione, diversamente dai 50 milioni di euro di fondi POR 2000/2006, che si sono persi a dicembre 2006 sulla misura 1.8 – ‘Siti inquinati ed aree ad elevato rischio ambientale’.
Il governo Scopelliti – ha aggiunto l’assessore all’ambiente Pugliano - invece, all'indomani del suo insediamento, ha invertito la rotta e dedicato la massima attenzione e priorità alle politiche ambientali, in particolare a quella di disinquinamento del territorio regionale, investendo 88 milioni di euro, di cui 45 milioni per bonificare i 18 siti ad ”Alto Rischio”, del Piano Regionale delle Bonifiche, e 43 milioni per bonificare i 40 Siti Inquinati in Infrazione Comunitaria dal 2003, arrivati a Sentenza di Condanna, da parte della Corte di Giustizia Europea nel 2007, con relative sanzioni onerosissime ma dimenticate nei cassetti dai due ex assessori. L'intensa attività di disinquinamento del territorio regionale, avviata in Calabria solo nel 2010, è accompagnata da azioni di potenziamento dei sistemi di monitoraggio e conoscenza dello stato di salute dell'ambiente.
E' in corso, infatti, l'affidamento del servizio di monitoraggio quali-quantitativo dei corpi idrici superficiali e sotterranei della regione Calabria, con un investimento di 6.304.880 euro, che consentirà, con due anni di attività, di conoscere fra i corpi idrici regionali quelli ‘non a rischio’, quelli ‘probabilmente a rischio’ e quelli ‘a rischio’.
Nello stesso tempo, di concerto con il competente Ministero dell'Ambiente, è in fase di attuazione un progetto di monitoraggio ed individuazione di aree potenzialmente inquinate che, utilizzando le più sofisticate tecnologie, consentirà di individuare la presenza di inquinamento di varia natura, compresa quella di inquinamento nel sottosuolo e nelle acque sotterranee.
Tali attività di monitoraggio e di indagine – ha concluso l’assessore Pugliano - ci consentiranno di produrre, sono certo, una radiografia più chiara dei possibili inquinanti presenti sul suolo e sottosuolo calabrese, compreso quelli eventualmente sotterrati e nascosti, per come sollecita il Procuratore Cafiero de Raho e per come meritano di sapere i cittadini calabresi”.