Crisi: in Calabria aumenta e spaventa il numero dei poveri e nuovi poveri
“Nonostante che in Calabria il sostegno familiare, con una solidarietà intergenerazionale, rappresenti un vero e proprio ammortizzatore sociale, la perdurante crisi, sta facendo aumentare il numero dei poveri e nuovi poveri. Un dato preoccupante – sottolinea Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria - che fa sentire i suoi effetti, in particolare nelle periferie delle città medio-grandi”.
In Italia con un aumento del 10 per cento salgono alla cifra record di 4.068.250 i poveri che nel 2013 sono stati addirittura costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare, nella nostra Regione sono circa 140mila. Evidentemente, come afferma l’Istat, gli effetti della riduzione del reddito disponibile delle famiglie si fa sentire e le persone, hanno persino bisogno di aiuti alimentari.
"A preoccupare - sottolinea Molinaro - non è solo il trend negativo in Calabria, ma anche le ricadute sociali che sono assai gravi e per molti questo, proprio per far fronte alle esigenze primarie, ha significato l’erosione dei risparmi, che rappresentavano un punto di forza. Gli indicatori, vanno tutti nella stessa direzione, e compongono un quadro fosco dove la punta dell’icemberg è costituita dalla disoccupazione giovanile".
“Forse applicando un noto detto “quando hai fame aguzza l’ingegno” oltre alle tradizionali forme di assistenza, Coldiretti propone "che i comuni e gli Enti in genere che ne hanno la possibilità, istituiscano all’interno delle aree agricole di propria competenza, degli orti urbani, da assegnare a chi ne faccia richiesta e comunque favorendo situazioni di disagio".
"È sicuramente un contributo che può servire - sottolinea Molinaro - per venire incontro ad alcune difficoltà, e che può incoraggiare forme di solidarietà attiva”. La Coldiretti Calabria pur sapendo che questo da solo evidentemente non può bastare mette a disposizione dei comuni le proprie conoscenze ed impegno, "per fare in modo di costruire, nella corresponsabilità, questa ma anche altre forme di solidarietà operosa”.