Crotone, CGIL su commissariamento Camera di Commercio

Crotone Attualità

“Nessuno tiri in mezzo la CGIL, o discuta la sua autonomia, e qualcuno prima di parlarne si sciacqui la bocca. Sulla vicenda Camera di Commercio, la CGIL ha avuto una posizione chiarissima: alle associazioni datoriali il compito di formulare una proposta di indirizzo e di governo dell’Ente, proposta che se apprezzata, la CGIL avrebbe sostenuta, votando l’uomo indicato per realizzarla. – Si legge in una nota della Cgill di Crotone- E coerentemente, sin dalla prima votazione, per non nascondersi furbescamente dietro un’astensione ipocrita e di facciata, ha votato Pepparelli.

L’ha fatto per dare continuità ad un progetto di gestione e di governo già in corso e che la CGIL riteneva si potesse migliorare e sviluppare. Disposta comunque a fare propria ogni altra soluzione e proposta coerente, logica, funzionale allo sviluppo e agli interessi del territorio, che altri avevano il compito di indicare.

Quello che è successo dopo - quello che altri hanno messo in scena - è stato invece il solito balletto degli interessi contrapposti, dei personalismi fini a se stessi, di certa irresponsabilità il cui esito finale si compendia nel commissariamento. – Prosegue la nota - E non si dica che la CGIL, per evitare quell’esito finale, avrebbe potuto appoggiare l’altra soluzione a contendere. Non solo perché non c’era un altro progetto. Logico, coerente, strutturato.

Ancor più perché su scelte che attengono ai principi, la CGIL non può che essere da una sola parte, di chi è al di sopra di ogni macchia e di ogni sospetto. E non per mera e semplice scelta di opportunità.

Perché l’interdittiva prefettizia, che con onestà e chiarezza lo stesso candidato nel corso del Consiglio Camerale ha annunciato di avere precedentemente ricevuto, non è un fatto di poco conto.

Noi apprezziamo la Sua correttezza di mettere a nudo la verità, piuttosto che provare a nasconderla (e questo gli fa onore) e, di tutto cuore, prendiamo le distanze dalle strumentalizzazioni messe in campo nelle ultime ore, come gli auguriamo di poter chiarire positivamente ogni dubbio nel merito, risolvendo in tempi brevissimi e positivamente i fatti che lo riguardano.

Di contro, però, riteniamo che il ruolo e la funzione dell’Ente Camerale richiedessero a tutti di effettuare scelte improntate alla più severa rigidità e inappuntabilità (alla luce, anche, delle vicende dell’ultimo decennio relative al governo della Camera di Commercio).

E noi questo abbiamo fatto. – Conclude la nota - Ci pare però che questa “triste” vicenda sveli ancor più, se ve ne fosse bisogno, che questo territorio, oramai oltre il declino e con un passo nel precipizio, abbia bisogno di nuova e diversa classe dirigente, e soprattutto di senso di responsabilità. Anzi di un’etica della responsabilità."


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