Controlli sulla pesca della Capitaneria di Porto di Corigliano
Continua l’attività di prevenzione, da parte della Guardia costiera di Corigliano Calabro, dei danni causati all’ecosistema marino dalle forme di pesca illegale e a tutela della salute dei consumatori, messa in campo dal Capo del Compartimento marittimo Capitano di Fregata (CP) Antonio D’Amore con l’impiego di unità della Guardia costiera in mare che operano in tandem con pattuglie via terra, in armonia alle direttive regionali della Direzione marittima di Reggio Calabria e nazionali del Comando generale del Corpo.
Militari della Capitaneria di porto hanno infatti sequestrato, in diverse operazioni, oltre 50 chili di prodotti ittici fra cui orate, alici, sgombri, seppie, calamari decongelati, pannocchie e cozze, contenuti in cassette di polistirolo e in vendita davanti a noti supermercati di Corigliano Calabro Scalo, attuando quindi controlli non solo in mare e in prossimità delle spiagge ma anche nell’entroterra, lungo le vie di più frequente commercializzazione dei prodotti ittici.
Nei guai sono finiti due ambulanti coriglianesi, trovati a bordo dei loro furgoni mentre lungo via Fontanelle e via Nazionale erano intenti alla vendita del pesce e per questo, come previsto dalla Legge 283 del 1962, segnalati alla Procura della Repubblica di Castrovillari.
I veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale, intervenuti su richiesta della Capitaneria, hanno dichiarato la non idoneità per il consumo umano del prodotto ittico sequestrato che, quindi, è stato avviato a distruzione. Sono stati inoltre effettuati campionamenti, specie sulle alici e sugli sgombri, all’interno dei quali i veterinari hanno riscontrato addirittura aprendo semplicemente il pesce, la presenza di parassiti.
I veterinari ricordano in proposito di consumare il pesce dopo adeguata cottura ovvero dopo averlo tenuto per un certo numero di ore nel congelatore, il tutto per scongiurare il rischio della presenza dei parassiti, che possono trasmettere all’uomo malattie e creare problemi all’apparato gastrointestinale.
Durante i controlli in mare è stato multato per 4000 euro un peschereccio di Corigliano che, al largo di Schiavonea, pescava a strascico troppo vicino alla costa. Il personale della Guardia Costiera, a bordo del battello veloce A86, ha inoltre proceduto al sequestro della rete a strascico lunga oltre 60 metri.
Il controllo alla filiera della pesca proseguirà con tolleranza zero verso coloro che di fatto effettuano attività illecite quali la pesca a strascico sottocosta ovvero vendono prodotti alterati dal punto di vista igienico-sanitario o non idonei al consumo umano, fattori che possono provocare gravi ripercussioni per il consumatore finale.
La Guardia costiera invita la collettività a prestare la massima attenzione nell'acquisto dei prodotti ittici, privilegiando quelli che rispettano le procedure di garanzia e salubrità alimentare, evitando di comprare quelli venduti illecitamente e senza garanzie per strada da ambulanti privi di qualsivoglia autorizzazioni.