Blitz nel reggino, scoperto un gruppo di presunti contrabbandieri: 5 arresti

Reggio Calabria Cronaca

Sette persone denunciate di cui cinque colpite da un’ordinanza di custodia cautelare. È questo l’esito di una operazione che sta eseguendo la Guardia di Finanza di Reggio Calabria e che avrebbe consentito di disarticolare un gruppo criminale dedito al contrabbando di sigarette contraffatte.

LE INDAGINI condotte dai Finanzieri del Gruppo di Gioia Tauro, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi, avrebbero permesso di individuare l’esistenza di un gruppo di persone che, in concorso tra loro, avrebbero condotto una serie di azioni criminali per il contrabbando delle sigarette. Quest’ultime riportavano sia il marchio di una importante multinazionale del settore che i sigilli dei Monopoli di Stato, abilmente contraffatti.

Il gruppo, presente nella provincia reggina, avrebbe avuto forti ramificazioni anche in Liguria vendendo le sigarette soprattutto nei mercati clandestini del Nord Italia.

h 9:33 | Le 5 persone arrestate dai Finanzieri di Gioia Tauro, sono ritenute responsabili di un articolato traffico di tabacco lavorato estero, che, oltre ad essere stato importato in contrabbando nel territorio dello Stato, riportava il marchio di una importante multinazionale del settore ed i sigilli dei “Monopoli dello Stato” abilmente contraffatti.

"Il sodalizio criminoso a carattere familiare, composto da 7 persone, di cui 5 poste agli arresti domiciliari e due denunciate a piede libero, provvedeva ad inviare le sigarette illecite dalla piana di Gioia Tauro verso il Nord Italia, dove venivano effettivamente vendute.

È stato accertato, in particolare, - sottolineano gli inquirenti - l’invio di circa 300 kg di sigarette, pari a 1500 stecche, di cui 350 sottoposte a sequestro nel corso delle investigazioni.

Occorre precisare - si legge nel comunicato della Finanza - che le sigarette contraffatte sono realizzate in stabilimenti occulti ove l’intera filiera produttiva sfugge a qualsiasi controllo sulla qualità delle materie prime, che possono essere anche costituite da materiali scadenti ovvero altamente cancerogeni, con chiare implicazioni per la salute del consumatore. Frequenti i casi, in tali contesti, di rinvenimento, nell’impasto finale della sigaretta contraffatta, di livelli di nicotina, catrame, monossido di carbonio, piombo, cadmio e arsenico molto più alti rispetto a quelli presenti nelle sigarette originali.

Tali prodotti, inoltre, sono contenuti in confezioni o pacchetti perfettamente somiglianti a quelli originali, e, come in questo caso, presentando, oltre al marchio, anche il contrassegno di avvenuto pagamento delle imposte nazionali o di controllo da parte delle autorità. Le sigarette contraffatte, infine, presentano sulle confezioni persino gli avvertimenti sui rischi derivanti dal consumo di tabacco, secondo le modalità previste dal mercato nel quale andranno ad essere distribuite, in modo da imitare alla perfezione i prodotti genuini.

Le attività sono state condotte in collaborazione con i militari del Nucleo PT di Genova."