Saracena, polemica sull’esclusione dal report sulla differenziata dell’Arpacal
"Differenziata, anno 2012, non si capisce il misterioso motivo per cui, nell’elenco diffuso ieri (cioè quasi 2 anni dopo!), l’Arpacal abbia omesso di indicare il risultato di Saracena (65,1%), insieme agli altri ottenuti dalle altre comunità virtuose in materia".
È quanto rileva e denuncia il Sindaco Mario Albino Gagliardi, cogliendo l’occasione per ricordare all’Arpacal, organismo a gestione politica della più squalificata regione italiana in tema di rifiuti e prossima al collasso, che i dati relativi alla differenziata in Italia nel 2012, già resi noti lo scorso anno da LEGAMBIENTE sul proprio semestrale “Rifiuti Oggi”, pongono SARACENA, insieme a due soli altri comuni calabresi sotto i 10.000 abitanti, ai vertici dell’apposita classifica nazionale.
Per l’anno 2013 i dati di Saracena raggiungono invece il 70% circa
Eppure, nonostante l’evidenza di dati che sintetizzano il notorio e virtuoso impegno cittadino sul ciclo de rifiuti (così come sul ciclo dell’acqua), con un sistema regionale che sta letteralmente per esplodere con danni ormai irreparabili, l’Arpacal continua a dare i numeri!, nel senso ironico e peggiore dell’espressione.
Ancora una volta, non si capisce, infatti, quali siano i criteri di valutazione adottati per citare alcuni comuni e ometterne altri, pur sempre virtuosi. E la gravità dell’omissione di un comune virtuoso come Saracena impone interrogativi anche sugli altri dati diffusi.
All’Arpacalsi ricorda, tra le altre cose, che sempre SARACENA, per il quarto anno consecutivo, ha conquistato il titolo di “comune riciclone”, nell’ambito dei comuni virtuosi ed è stata riconosciuta come “eccellenza” per la quantità e qualità della raccolta degli imballaggi in plastica.
A seguito di questi risultati, tributati ufficialmente nel corso di una cerimonia a Roma, alla comunità del Pollino è stato attribuito un ulteriore speciale riconoscimento dal consorzio COREPLA e dal CONAI, come primo della classe di tutta l’area meridionale.
Si tratta di dati e certificazioni, non solo attendibili e documentate ma, per quel che ci riguarda, di gran lunga più autorevoli di altri.