Strisce blu a Catanzaro. Costanzo: una bega di quartiere
“Il dibattito sulla gestione delle soste a pagamento gestite dall'Amc sta assumendo, come spesso accade, dei toni sbagliati perché si sta trasformando, agli occhi di chi legge in una bega di quartiere, in una lotta che ricorda le storiche contrapposizione tra feudi, dove i signorotti armano i loro eserciti contro gli altri che non fanno parte del loro circondario. Allora bisogna fare uno sforzo di logica e di lungimiranza nel valutare le circostanze”.
Questo quanto afferma in una nota, Sergio Costanzo, Consigliere Comunale di Catanzaro nella quale aggiunge che “Le strisce blu, per semplificare la questione, al momento ‘gravano’ (e dico gravano perché questa è la sensazione che i cittadini hanno) solo su una parte di catanzaresi, quelli che per motivi di residenza o per motivi di lavoro frequentano il centro storico e sono una causa ostativa nei confronti di coloro che vorrebbero recarsi in centro ma non lo fanno perché parcheggiare su corso Mazzini o nelle vie limitrofe può costare in media 4 euro. Ecco perché - prosegue Costanzo - il ragionamento va spostato su un altro fronte. O si mantengono le strisce blu nel centro storico e si allargano le soste a pagamento in tutte le altre zone della città abbassando così i costi (pagare tutti e pagare meno è la più elementare regola di programmazione amministrativa a qualsiasi livello), con un piano ragionato e non vessatorio o punitivo, oppure si eliminano le strisce blu anche nel centro storico e si reinserisce un criterio di equità nella gestione amministrativa, equità dalla quale non si può mai prescindere nel momento in cui si governa una comunità”.
“La città – aggiugge il consigliere comunale - non può rimanere ostaggio di logiche piccole che non aiutano nessuno, perché, se qualcuno crede che difendere il “proprio orticello” aiuti il capoluogo a crescere, ha sbagliato mestiere. Il consigliere comunale, l’assessore, i dirigenti di una pubblica amministrazione sono a totale servizio di ognuno degli abitanti che formano una comunità che – conclude Costanzo - si aspira a governare nel momento stesso in cui ci si mette in gioco e si chiede il voto”.