Rapina a stazione ferroviaria Catanzaro Lido, confermate condanne
La Corte d'appello di Catanzaro ha confermato oggi le due condanne a tre anni di reclusione e 800 euro di multa ciascuno inflitte a Franco Bevilacqua e Antonio Passalacqua, catanzaresi di 39 e 48 anni, ritenuti gli autori della rapina a mano armata avvenuta alla Stazione Ferroviaria di Catanzaro Lido il 14 ottobre 2012. I giudici (presidente Marchiano', consiglieri Carè e Luzzo) hanno accolto la richiesta del sostituto procuratore generale, Raffaela Sforza, confermando in toto la sentenza emessa il 3 maggio del 2013 dal giudice dell'udienza preliminare al termine dei giudizi abbreviati, che sono valsi agli imputati lo sconto di pena di un terzo, ed in cui Trenitalia si è costituita parte civile con l'avvocato Vincenzo Vozza.
Gli imputati scelsero l'abbreviato dopo che la Procura di Catanzaro, al termine delle indagini condotte dalla Polizia di Stato, chiese per loro il giudizio immediato. La rapina oggetto del processo è avvenuta la sera di domenica 14 ottobre 2012 ai danni di un dipendente della biglietteria di Trenitalia che ha poi dato l'allarme. Quando la Polizia è giunta sul posto i rapinatori si sono dati alla fuga, uno a piedi e due su una Fiat Panda guidata da un altro uomo che li aspettava. Gli agenti sono partiti all'inseguimento e i malviventi, dopo aver abbattuto con l'auto il cancello in ferro del posteggio che si trova accanto alla stazione ferroviaria, hanno abbandonato il mezzo per scappare a piedi. Uno di loro, Franco Bevilacqua, è stato subito bloccato dai poliziotti, mentre gli altri sono riusciti a far perdere le proprie tracce nelle campagne circostanti. Dopo la convalida dell'arresto Bevilacqua è stato sottoposto dal giudice per le indagini preliminari alla misura cautelare della custodia in carcere, poi sostituita con quella degli arresti domiciliari.
Le indagini sulla rapina avevano intanto portato, già il giorno seguente ai fatti, all'arresto di Antonio Passalacqua, già noto alle forze dell'ordine, raggiunto il 18 ottobre da un ordine di custodia in carcere. (AGI)