Manifestazione antimafia a Scalea, anche Oliverio contro la criminalità
“La presenza del premier Matteo Renzi alla manifestazione che si terrà il 19 marzo prossimo a Scalea indica la necessità di alzare il livello nella battaglia contro la criminalità organizzata, affermando una cultura nuova e costruendo un tessuto sociale capace di costituire l’antidoto necessario per contrastare in modo efficace la pervasività delle organizzazioni criminali”.
È quanto afferma, in una nota, il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio.
“L’azione di contrasto e di lotta alle cosche –prosegue la nota- deve essere accompagnata, pertanto, da una costante e profonda azione di bonifica e di prosciugamento di tutti i canali di cui esse si alimentano, ma anche dalla presenza di uno Stato che dia risposte immediate ed assuma provvedimenti efficaci per affiancare chi la lotta alla mafia la pratica ogni giorno in città e in territori difficili come quelli meridionali e calabresi dove, anche a causa degli effetti di una pesante crisi economica, crescono e si allargano a macchia d’olio fenomeni gravi come la disoccupazione, l’inoccupazione, la dispersione scolastica, l’area delle povertà. In una società nella quale il bisogno condiziona la vita di una larga parte dei cittadini, inevitabilmente trovano terreno fertile le lusinghe di quanti, attraverso raggiri e false promesse, propinano illusioni e facili arricchimenti per allargare la rete delle organizzazioni criminali”.
”La manifestazione di Scalea -conclude Oliverio- può essere un’occasione utile per mostrare ancora una volta a tutto il Paese che c’è una Calabria che non si arrende e che non vuole mollare. Una Calabria che sostiene l’impegno e il sacrificio degli uomini impegnati in prima linea per sconfiggere le organizzazioni criminali e la loro soffocante presenza e per affermare la legalità ed i diritti.
Una Calabria che crede e spera che un futuro diverso e migliore sia ancora possibile. Per queste ragioni aderiamo alla manifestazione di Scalea ed invitiamo gli amministratori locali e le forze sociali a fare altrettanto”.