Greco, Valle Crati: occorre soluzione politica condivisa
“Occorre trovare al più presto una soluzione politica condivisa per la vicenda relativa a Valle Crati.” A dichiararlo è il sindaco di Castrolibero Giovanni Greco. “Sin dallo scorso settembre il Consorzio Valle Crati ha subito gli effetti negativi di decisioni politiche intraprese utilizzando un metodo quantomeno irrituale. A partire dall’elezione del presidente Granata, votato da una sparuta compagine di componenti del Consorzio a seguito di una convocazione illegittima, che rispetto ai 35 componenti dell’Assemblea consortile ne vedeva convocati solo 20.
Stesso dicasi per la trasformazione del Consorzio in Azienda speciale avvenuta con l’Assemblea consortile del 28 dicembre 2013. Posto che il Consorzio è formato da 35 Comuni con diritto di voto paritario, non si capisce secondo quale logica siano stati convocati solo 20 Comuni per la trasformazione di Valle Crati in Azienda speciale.
La procedura seguita risulta totalmente disallineata rispetto al quadro normativo di riferimento, atteso che lo schema di statuto novellato in quella seduta alla presenza, fra l’altro, di pochi rappresentanti dei Comuni associati, andava preventivamente valutato ed approvato dai Consigli comunali degli enti consorziati e che quindi solo successivamente l’Assemblea consortile avrebbe potuto procedere all’approvazione definitiva del documento.
Su queste vicende, che riguardano strettamente la materia giuridica e amministrativa, si pronuncerà il Tar; ciò che però non può passare inosservato alla politica è lo stato comatoso in cui versa attualmente Valle Crati. Se le scelte di Granata dovevano segnare un cambio di passo, possiamo con tutta franchezza osservare come questo non si sia verificato, e che anzi sin dall’inizio della sua presidenza non si sia visto quel miglioramento dei servizi annunciato a più riprese. Né tantomeno è dato sapere quali siano state le decisioni intraprese negli ultimi mesi, visto che l’Assemblea consortile non viene più convocata da tempo e le scelte di Granata si apprendono solo tramite carta stampata.
E’ indispensabile che la politica riprenda in mano il bandolo della matassa, che non si lasci all’inerzia il percorso amministrativo di un ente indispensabile per arrivare alla gestione integrata dei servizi. Oltretutto, se la situazione di stallo dovesse continuare, ci sarebbe il rischio concreto di perdere i fondi Cipe assegnate per superare il deficit infrastrutturale ricadente nell’agglomerato Cosenza-Rende.
In una nota dello scorso 11 febbraio infatti, la Regione Calabria ha fatto presente come il Comune di Cosenza non abbia ancora ultimato l’iter procedurale per l’individuazione del soggetto attuatore dell’intervento relativo all’adeguamento dell’impianto di depurazione consortile e realizzazione collettori fognari nei Comuni ricadenti nell’agglomerato Cosenza-Rende, paventando la perdita di ingenti risorse. Anche qui non si capisce cosa freni il Comune di Cosenza a indicare Valle Crati come soggetto attuatore visto che il presidente Granata è il delegato del capoluogo bruzio. Ci si deve determinare entro il 30 giugno, i tempi stringono e il rischio sempre più concreto è che si vada incontro a indifferibili sanzioni comminate dalla Comunità Europea.
Ora, la politica, i sindaci che fanno parte del Consorzio, devono chiedersi se la Calabria è nelle condizioni di poter perdere un finanziamento così importante, se le bagarre partitiche siano più importanti delle criticità che riguardano i nostri territori. Non si vuole mettere in discussione il ruolo di Cosenza in Valle Crati che, anzi, deve assurgere a quella centralità che spetta di diritto alla città capoluogo. Allo stesso tempo non si può più consentire che le decisioni che riguardano 35 Comuni vengano intraprese senza passaggi dagli organi collegiali e con procedure quantomeno discutibili.
Per tutte queste ragioni il Comune di Castrolibero si farà promotore di un incontro tra i 35 componenti di Valle Crati con l’auspicio che attraverso il dialogo si possa giungere ad una soluzione consona alla gravità della situazione.
La politica non si sottragga più alle sue responsabilità, la Calabria non può permetterselo.”