Area Sin di Crotone, Pacenza: permangono i dubbi e le incertezze
“Che il ministro Galletti abbia confermato tutti gli impegni intrapresi dal governo sull’area Sin di Crotone è un fatto davvero importante e che fornisce fiducia circa l’avvio delle non più rinviabili operazioni di bonifica sull’ex sito industriale dismesso, ma i dubbi e le incertezze riguardo alcuni punti legati agli interventi di ripristino ambientale permangono”.
Così il presidente della commissione Sanità Salvatore Pacenza in merito ai contenuti del Question time pronunciato dal nuovo ministro all'Ambiente Gian Luca Galletti che ha risposto lo scorso 12 marzo all’interpellanza a risposta immediata presentata alla Camera dei deputati dalla vicepresidente del gruppo di Ncd Dorina Bianchi. La parlamentare crotonese aveva chiesto al ministro delucidazioni in merito agli aspetti finanziari e organizzativi posti dal governo rispetto al programma di bonifica dei siti di interesse nazionale.
“Il ministro – commenta l’onorevole Pacenza – ha concluso il suo intervento sottolineando che il suo impegno sarà eguale, se non maggiore, rispetto a chi lo ha preceduto. Questo è importante perché col ministro Orlando sembrava si fosse giunti ad un buon punto di svolta in merito all’attuazione dei punti elencati anche ieri dal nuovo responsabile del dicastero all’Ambiente.
Come lo stanziamento di 20 milioni di euro (regolati da Apq) per la bonifica dei suoli e delle acque di falda delle aree ex Pertusola, ex Fosfotec ed Agricoltura. A non convincere però sono i progetti d’intervento previsti dalle conferenze decisorie del febbraio 2010, gennaio 2011e, l’ultima, del settembre 2013. Perché con esse è stato deciso che in alcune aree del Sin, o si procederà con tecniche sperimentali (e quindi ancora incerte sulla buona riuscita delle stesse), oppure con uno scortico dello strato superficiale del terreno, e ancora tramite fitorimediazione.
Riteniamo invece che la situazione ambientale dell’ex sito industriale pitagorico sia così compromessa da richiedere tecniche certe ed efficaci. Serve quindi una bonifica integrale. Resta nel frattempo ad alto rischio il problema della discarica di Farina-Trappeto dove ancora non si comprende che tipo di intervento si andrà ad effettuare (tombamento?). Su quest’ultimo punto a decidere sarà il commissario che verrà nominato dal governo in virtù della conversione in legge del decreto Destinazione Italia.
Costui, infatti, avrà il compito di individuare gli interventi da finanziarie attraverso i 56 milioni assegnati al ministero dell’Ambiente dalla decima sezione del Tribunale civile di Milano in virtù della sentenza pronunciata il 24 febbraio del 2012 come somma di risarcimento per il danno ambientale provocato da Syndial in quell’area. La speranza è che, con questa somma, si metta subito mano a quella bomba ecologica costituita dal cosiddetto sarcofago di veleni che sversa in mare ad ogni nuova pioggia. Il problema, a ben guardare, è sempre lo stesso.
Gli Enti locali e la Regione sono ormai fuori dalla discussione bonifica perché esautorati dal cosiddetto decreto “Salva-Eni” (n. 208/2009) che, di fatto, li ha esclusi dalle trattative con Eni. Eppure, almeno secondo il mio punto di vista, continuo a insistere che, proprio gli Enti locali, possano fornire in questa fase un contributo assai prezioso perché conoscono a fondo una vicenda che ormai seguono da anni.
Si spera, per tanto, che la nomina del commissario straordinario avvenga in ragione di queste considerazioni. Come ricordato dal ministro, il sito di Crotone venne definito d’interesse nazionale con un DM risalente al 2002. Da allora si sono susseguite decine di conferenze dei servizi decisorie, ministri e governi. Ma questa città non può più attendere ulteriormente per vedere realizzata una bonifica che garantisca l’incolumità dei suoi cittadini”.