Secondo sequestro di novellame di sarda per la Capitaneria di porto
Nella notte appena trascorsa, con un’operazione coordinata su più punti che ha visto l’impiego dei militari della Capitaneria di porto di Crotone e dell’Ufficio Locale Marittimo di Catanzaro Marina, è stata condotta una capillare attività di controllo tra la località San Leonardo di Cutro e Copanello del Comune di Stalettì, al fine di prevenire e reprimere il fenomeno della pesca illegale del novellame di sarda (il cosiddetto bianchetto).
Tale attività ha condotto al secondo sequestro in due giorni di 120 (centoventi) kg circa di novellame di sarda, stipato in 16 cassette di polistirolo rinvenute in spiaggia in località San Leonardo di Cutro.
Solo nell’ultimo mese il totale di novellame di sarda sequestrato ha già superato i 300 kg.
I controlli si sono svolti altresì mediante posti di blocco al fine di vigilare anche sul fenomeno del trasporto di prodotto ittico illegale su strada.
I militari, dopo aver comunicato alla competente Autorità Giudiziaria il sequestro del prodotto ittico effettuato, hanno richiesto l’intervento del personale dell’ “ASP di Crotone – Servizio Veterinario” – che ne ha certificato la destinabilità al consumo umano.
Il prodotto ittico è stato pertanto devoluto in beneficienza ad un istituto caritatevole della città di Crotone.
Il pregiato prodotto ittico sequestrato nell’operazione della Capitaneria di porto di Crotone, molto apprezzato e richiesto sulle tavole calabresi, avrebbe fruttato, una volta immesso illegalmente in commercio, oltre 1000 Euro.
Gli interventi del Nucleo Operativo Difesa Mare della Capitaneria di porto di Crotone confermano l’incessante l’impegno del Corpo delle Capitanerie di porto nel settore ambientale e nella salvaguardia della flora e della fauna marina, costantemente messe in pericolo dai comportamenti spregiudicati ed irresponsabili dei soggetti che, in barba a qualsiasi etica ambientale e senza prestare la minima attenzione alla conservazione del territorio, effettuano una pesca poco selettiva e finalizzata alla cattura di esemplari ancora allo stadio giovanile, il che produce conseguenze negative sul ripopolamento ittico dei nostri mari.
Si ribadisce che tale tipo di pesca, ovvero quella del cosiddetto bianchetto, è completamente vietata dalla vigente normativa che sanziona non soltanto la cattura ma anche il semplice trasporto e acquisto, pertanto è penalmente perseguibile.