Sanità: malattie croniche, in Calabria cresciuti i costi
Avere una o più patologie croniche o rare, o accudire una persona malata, è diventato oggi un lusso, perché i costi diretti ed indiretti della malattia risultano insostenibili per un numero crescente di pazienti e di famiglie. Questa la fotografia scattata da Exposanità (Bologna 21-24 Maggio 2014) - l'unica manifestazione in Italia dedicata al servizio della sanità e dell'assistenza - e Cittadinanzattiva - il movimento di partecipazione civica per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori -. "Una situazione, quella delle malattie croniche e rare, che in Calabria - si legge in un comunicato - coinvolge secondo l'Istat il 39,3% della popolazione (la media nazionale è del 37,9%), afflitta da almeno una patologia cronica, mentre il 23,8% dichiara di avere almeno due patologie, con forti ripercussioni a livello economico e sociale.
Nel dettaglio, il 20% dei calabresi soffre di ipertensione e il 19% di artrosi o artrite, mentre le allergie interessano il 9,6% dei cittadini. Seguono osteoporosi (9,1%), diabete (8,5%) e bronchite cronica o asma bronchiale (6,8%)". Un quadro negativo se si considera quanto i costi relativi a malattie croniche e rare hanno gravato sulle famiglie calabresi. In particolare, come rileva l'ultimo Rapporto CEIS Sanità , in Calabria "l'assistenza ad anziani e disabili è costata in media, alle famiglie che ne hanno fatto richiesta, 5.332,7 euro (la media nazionale è di 5.832,1?) mentre le visite specialistiche hanno richiesto l'esborso di 1.496,6 (la media nazionale è di 1.374,7). Le protesi sono costate 744,1 (la media nazionale è di 1.210,7), i farmaci 1.004,8 (la media nazionale è di 980,9) e il ricorso a servizi ausiliari è costato 4.311,8 euro (la media nazionale è di 1.937,9)". (AGI)