Testamento biologico, Fn Lamezia: la vita va difesa fin dal suo concepimento
“La scelta adottata dal Consiglio comunale di Lamezia di istituire il registro dei testamenti biologici non ha alcun senso dal momento che ciascuno di noi decide di esprimere la volontà di adottare una determinata procedura mentre si è in vita, un parere quindi decisamente negativo che considera l’idratazione e l’alimentazione forme di accanimento terapeutico dando il via ad una eutanasia di fatto riconosciuta dallo Stato.
Noi di Forza Nuova - si legge in una nota del movimento lametino - riteniamo che la vita vada difesa fin dal suo concepimento non possiamo ammettere di conseguenza simili pratiche che portano alla cosi detta buona morte che viene fatta passare come “soluzione ideale” per alleviare definitivamente le sofferenze dell’ammalato.
I nemici della vita in questo caso sanno imporre la menzogna al fine di nascondere la realtà di quanto è avvenuto, non si sentiva poi alcun bisogno nel nostro comune di istituire un simile registro che di fatto è un suicidio legalizzato.
La cosa più sconcertanteper noi - si legge ancora - è che una simile cosa sia stata proposta da una forza politica come l’Udc che dovrebbe avere da partito cattolico ed ispirato quindi a determinati principi una posizione totalmente diversa da quella espressa con questa proposta di delibera accettata all’unanimità dal Consiglio comunale. Queste posizioni espresse ed approvate dalla politica sono tutto il frutto di quel laicismo liberale che sta uccidendo la nostra società, metodi e leggi surrettizie che consentono di praticare l’eutanasia.
Diciamo, anticipando i distorti pensieri di qualcuno che potrebbe accusarci di integralismo, che a noi questo non ci interessa minimamente e non temiamo ciò, siamo fermamente tetragoni nel respingere tutte quelle idee e principi che attentano alla vita umana che per noi è sacra e su cui nessun essere umano può decidere autonomamente.
Ci sorprende poi - continua il movimento - il silenzio della chiesa su questa scelta del Civico consesso lametino, non abbiamo infatti letto o ascoltato alcuna dichiarazione di contrarietà da parte del Vescovo della nostra diocesi, Mons. Luigi Cantafora e francamente ci chiediamo il perché di questo distacco verso questa posizione che di fatto rappresenta una sorta di cultura della morte.
Noi - conclude la nota - non siamo per l’adozione di un linguaggio compromissorio, se qualcuno si è stancato di dire la verità noi non ci stancheremo mai e accogliamo con grande favore tutte quelle prese di posizione contrarie all’istituzione del registro del testamento biologico venute fuori in questi ultimi giorni, espressione di tutti quei principi di difesa della vita e della dignità umana.”