Lamezia, Candido (Radicali) sul testamento biologico

Catanzaro Politica

"In attesa che il parlamento discuta la proposta di legge popolare su eutanasia legale, sui registri dei testamenti biologici, se ne sentono di tutte i colori". E' quanto si legge in una nota di Giuseppe Candido, militante del Partito Radicale.

"Anche se non ancora vincolanti - continua la nota - per l'assenza di una normativa che li regolamenti, i registri dei testamenti biologici consentono al cittadino di esprimere anticipatamente, qualora si trovi in stato d'incoscienza sopraggiunto, di veder garantite le proprie volontà di accettare o meno i trattamenti sanitari di mantenimento invita, in caso di specifiche malattie incurabili.

Facoltà garantita alla persona cosciente dall'articolo 32 della nostra Costituzione, come divenne chiaro dopo la battaglia politica, non personale, di Piergiorgio Welby, ma che in caso di perdita della capacità di intendere e volere, come avvenne per la povera Eluana Englaro, necessità di una stremante battaglia giudiziaria, lunghissima, che fu possibile superare, in quel caso, solo grazie alla tenacia del padre di vedere rispettate le volontà della figlia.

L'aver registrato le proprie volontà, dopo averle espresse davanti ad un notaio che ne certifichi l'autenticità, rappresenta per il cittadino una garanzia in più di veder rispettate le proprie volontà. Una garanzia che non lede il diritto, a chi vuol sperare nel miracolo, di lasciarsi sopravvivere attaccato ad una macchina.

Non è una battaglia tra chi è a favore della vita e chi, secondo alcuni, sarebbe portatore di una cultura di morte.

Quella per i registri dei testamenti biologici e per l'eutanasia legale contro quella clandestina, come fu nel caso dell'aborto clandestino che drasticamente diminuì proprio dopo l'approvazione dell'aborto legale, sono battaglie dei Radicali e dell'Associazione Luca Coscioni, che promuovono la vita, non la morte. La vita in cui si è liberi di scegliere fino alla fine, secondo l'autodeterminazione che anche il Signore c'ha dato.

In Italia esiste, oggi, l’eutanasia clandestina e la rinuncia alle cure avviene spesso nel silenzio delle mura domestiche, quando, come si dice, “non c’è più niente da fare”. Il nostro Si all’eutanasia legale contro quella clandestina, il nostro Sì ai registri dei testamenti biologici, è un Si alla vita, alla tutela della vita e delle libertà proprio quando si è nelle condizioni di massima fragilità, affinché nessuno decida per noi.


La decisione del consesso civico di Lamezia Terme, perciò, come quella del consiglio Comunale di Botricello, primo in provincia di Catanzaro ad adottare i testamenti, tra le pochissime amministrazioni d'Italia, rappresenta un barlume di conquista di libertà. Ricordo che, depositata in Parlamento, esiste una proposta di legge d'iniziativa popolare sottoscritta anche da migliaia di calabresi, anche della città lametina.

OSSESSIONI. A chi, come Monsignor Cantafora, vescovo di Lamezia, commenta la decisione del Consiglio Comunale della città della Piana dicendo che “non siamo padroni della vita” e che tale decisione sarebbe, addirittura, "portatrice di una preoccupante cultura di morte", vorrei pacatamente ricordare le parole di San Tommaso, quel Tommaso Moro canonizzato quale martire da Pio XI nel 1935, che nell'Utopia testualmente scriveva:

“Nella migliore forma di repubblica i malati incurabili sono assistiti nel miglior modo possibile. Ma se il male non solo è inguaribile, ma dà al paziente continue sofferenze allora sacerdoti e magistrati, visto che il malato è inetto a qualsiasi compito, molesto agli altri, gravoso a sé stesso, sopravvive insomma alla propria morte, lo aiutano a morire liberandosi, lui stesso, da quella vita amara, ovvero consenta di sua volontà a farsi aiutare dagli altri. Sarebbe – aggiunge – un atto religioso e santo”.

Anche Papa Francesco, ha chiesto agli alti prelati di smetterla con quelle che ha definito “ossessioni”. “Basta con queste ossessioni”, ha detto.

Voler impedire un normale trapasso imponendo alimentazione, idratazione e persino ventilazione artificiali, se non volute dal paziente perché utili solo al prolungamento della sua sofferenza, ci sembrano davvero ossessioni medioevali".