Vibo, disoccupazione: la Cisal propone un tavolo per l’economia
I dati Istat di queste ultime ore sull’occupazione nel nostro Paese che fotografano una situazione a dir poco disastrosa, sono stati al centro, questa mattina, di una riunione della segreteria provinciale della Cisal, presieduta dal segretario aggiunto, Filippo Curtosi, che dal suo punto di osservazione, dopo aver svolto un’accurata analisi sul sempre più precario stato della disoccupazione esistente sul territorio vibonese ha richiamato l’attenzione dei vari responsabili di settore sulla inderogabile opportunità di pensare ad una nuova iniziativa su come affrontare il complessivo e preoccupante dato vibonese che resta tra i più avvilenti dell’intero quadro del Mezzogiorno.
Preso atto che il picco è al sud con la Calabria che riporta i numeri peggiori, Filippo Curtosi ha spiegato che lo stato di salute dell’occupazione, nel Vibonese, è estremamente preoccupante per cui “Il governo centrale deve rivedere le regole sul lavoro nel tentativo di rendere più flessibile l’accesso all’impiego ricorrendo anche a una spinta ai consumi che possa dare fiato alle imprese con possibilità di nuove assunzioni anche se il tema centrale resta sempre quello delle risorse.
Se la revisione delle regole può essere a costo zero (la revisione delle forme contrattuali ma non l’estensione della durata del sussidio di disoccupazione, intervento invece molto costoso), la spinta ai consumi tramite il taglio del cuneo fiscale richiede risorse consistenti.”
La condizione inquietante che vive la Calabria – ha, tra l’altro, osservato Filippo Curtosi – dove il 22%, ovvero una persona su quattro, non ha un impiego sta ad indicare che i dati diffusi dal mercato del lavoro non segnalano, purtroppo, una inversione di tendenza.
Il sud resta sempre il più depresso se è vero che sfogliando i dati del 2013 è proprio in Calabria che si vive la situazione più depressa anche perché il tasso di disoccupazione ha ampiamente sfiorato il 20%”.
Sulla relazione del Segretario provinciale aggiunto sono, poi, intervenuti, Eleonora Cavallaro, Salvatore Franzè, Fausto Costa e Franco Cichello i quali hanno puntato l’attenzione sulla reale condizione dell’occupazione su tutto il territorio vibonese, i cui dati hanno portato ad una conclusione: all’azione del Governo centrale e della Regione Calabria che esprime anche le provvidenze europee, non possono non unirsi nuove e incisive iniziative degli enti locali e delle attività imprenditoriali.
Un processo che non deve escludere, ovviamente, la classe politica.
Urge pensare – è stato affermato da tutti - anche ad un tavolo per lo sviluppo dell’economia e dell’occupazione che veda impegnati direttamente e con inedito impegno comuni, enti ed imprenditori, portando al centro di un’attenta riflessione programmatica le potenziali risorse di un territorio che ad incominciare dall’attività turistica identifichino nuovi strumenti capaci di valorizzare le offerte di tutti quei settori disponibili a rappresentare concrete vie di sviluppo economico e occupazionale.
Tavolo dell’economia che permetta di promuovere, soprattutto, gli investimenti delle imprese sviluppando le politiche attive per il lavoro.
L'obiettivo di creare lavoro – ha concluso la segreteria provinciale della Cisal - non potrà essere perseguito stabilmente se non a partire da politiche che ne sostengano la crescita.