Fallimento Atam: rinviata udienza
È terminata con un rinvio la prima udienza presso il Tribunale di Reggio Calabria relativa all'ipotesi di fallimento dell'Azienda Trasporti per l'Area Metropolitana. È stata avanzata dal Professore Antonino Gatto, Amministratore Unico della Società che gestisce il trasporto pubblico urbano a Reggio Calabria, la richiesta di rinvio a giudizio. Una richiesta motivata da Gatto con la necessità di predisporre un piano di adempimento della proposta di concordato in bianco ''volta a garantire la continuità aziendale sulla base di un impianto strategico che sia realistico e sia basato su un normale e sostenibile livello di indebitamento''.
Un gesto, quello dell'Amministratore Atam, peraltro già pattuito prima dell'Assemblea Stroardinaria dell'Azienda, prevista per la scorsa settimana e poi andata deserta. La prossima udienza al Tribunale fallimentare di Reggio Calabria è prevista per il 7 maggio. L'Atam avrà dunque quasi un mese di tempo per predisporre il piano che dovrebbe evitare l'ipotesi di fallimento. In ballo ovviamente, oltre il destino di centinaia di dipendenti dell'Azienda, c'è anche la continuità del servizio di trasporto pubblico cittadino la cui interruzione rappresenterebbe un tracollo la città.
Adesso tutto passa in mano al Comune di Reggio Calabria ed in particolare alla Commissione Straordinaria. La Regione si è dichiarata disposta a mettere sul banco 12 milioni di euro che però servirebbero a coprire solo in parte il buco complessivo di 26 milioni di euro nei bilanci dell'Azienda. Anche la Provincia di Reggio dovrebbe fare la sua parte mentre per quanto riguarda Palazzo San Giorgio, almeno stando alle ultime ipotesi avanzate dai Commissari nelle rarissime occasioni di confronto con le forze sindacali e con i vertici aziendali, si prospetta l'idea di una ricapitalizzazione attraverso la cessione dal Comune all'Azienda dell'intera area del Botteghelle e dell'area Foro Boario, in parte già di proprietà dell'Atam ed in parte utilizzata negli anni scorsi da Leonia come deposito per i contenitori della raccolta differenziata.
Una soluzione quest'ultima che potrebbe convincere i giudici a rigettare l'ipotesi di fallimento.Ma si tratta ormai di una vera e propria corsa contro il tempo, soprattutto considerando che i Commissari sono ancora alle prese con la pesante grana del piano di rientro, che dovrà passare nuovamente al vaglio della Corte dei Conti.