Guardia costiera, controlli sul demanio marittimo: sei concessionari deferiti
Continua la ricognizione di tutto il litorale di giurisdizione della Capitaneria di porto di Crotone al fine di prevenire e reprimere eventuali illecite occupazioni di pubblico demanio marittimo.
I militari della Capitaneria di porto – dopo l’attività di polizia marittima effettuata sul litorale di Sellia Marina hanno continuato nell’attività di controllo del litorale jonico di giurisdizione accertando - attraverso attività investigative e di acquisizioni documentali effettuate presso il Comune di Cropani - che i titolari di diverse strutture balneari insistenti su quel litorale sono risultati in possesso di concessioni annuali ma a carattere stagionale ovvero con l’obbligo, a fine stagione estiva, di procedere allo sgombero delle strutture insistenti sul pubblico demanio marittimo occupato.
Tali concessioni, proprio perché stagionali, consentono ai concessionari un considerevole risparmio in termini di canoni demaniali marittimi da versare all’Erario, a condizione della rimozione della struttura a fine stagione.
Dagli accertamenti condotti, al contrario, i militari della Capitaneria di porto hanno potuto accertare che, su complessive 11 (undici) strutture stagionali insistenti sul litorale di Cropani soltanto 5 (cinque) hanno rispettato l’obbligo previsto di procedere alla rimozione delle stesse al termine della stagione estiva.
Per i rimanenti 6 (sei) concessionari stagionali, 4 (quattro) sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria per i reati di cui agli articoli 54 e 1161 del Codice della Navigazione (occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo) per non aver ottemperato all’obbligo di rimuovere le strutture turistiche al termine della stagione estiva.
Per altri 2 (due) concessionari, i militari della Capitaneria di porto oltre a contestare l’occupazione abusiva di pubblico demanio marittimo per mancata rimozione delle strutture, hanno contestato anche l’abusiva realizzazione di diverse opere non autorizzate.
In particolare in una struttura balneare è stata accertata l’avvenuta realizzazione non autorizzata di una veranda in legno nonché l’abusiva realizzazione di un deposito in legno su di un’area originariamente destinata a parcheggio di biciclette; in una seconda struttura è stata accertata l’avvenuta realizzazione dei basamenti dello stabilimento balneare con materiali in cemento e pilastri in calcestruzzo anziché in legno.
Dalle misurazioni eseguite, il totale dei metri quadrati sottratti al pubblico uso da lidi balneari e strutture ispezionate ammonta ad oltre 2. 600 (duemilaseicento) metri quadrati.
Sono in corso le comunicazioni della Capitaneria di porto al competente Ente Comunale affinché quantifichi ora gli indennizzi che i responsabili delle abusive occupazioni dovranno versare all’Erario in ragione del mantenimento delle strutture oltre i tempi autorizzati.
I controlli continueranno adesso sulle spiagge limitrofe al fine di verificare la liceità delle occupazioni di pubblico demanio marittimo.